La finanza mostra la corda, con i mercati che temono una nuova ondata di crisi. Tra le criptovalute non mancano novità interessanti, spiega GIOVANNI PASSALI
Quella scorsa è stata una settimana pesante per i mercati azionari, con la caduta dei principali attori tecnologici, in sofferenza con tutto il settore. Si tratta di una caduta significativa perché questo è il settore che ha trainato la pazzesca crescita delle borse americane in questi ultimi anni, mentre l’economia reale e il Pil arrancavano. E proprio per questo gli esperti sono in allarme. “Penso che ci sarà ancora più dolore”, ha detto giovedì Patrick Armstrong, managing partner di Plurimi Investment Managers.
Sono mesi che gli esperti ripetono che una vistosa correzione è alle porte, poiché i mercati sono cresciuti in modo eccessivo. E bisogna ricordare che sono cresciuti grazie soprattutto alla liquidità eccessiva creata dalle banche centrali di tutto il mondo, anche se creata per scopi differenti. Infatti, questa liquidità in eccesso finisce sempre in mano alle banche e queste mirano al profitto più facile, cioè all’investimento finanziario. Così i valori azionari crescono non per qualche attinenza ai fondamentali o alla crescita dell’economia, ma per la crescita della liquidità a disposizione di chi fa investimenti. Le aziende sono arrivate a farsi prestare denaro per acquistare le proprie azioni, provocando così ulteriori rialzi in borsa.
Tutto questo delirio di investimenti spericolati è potuto durare così a lungo anche perché il Gotha finanziario ha costantemente manipolato i mercati per fare in modo che non vi siano altre possibilità di investimento, altre vie di fuga dei capitali. Per questo motivo il prezzo dell’oro è costantemente manipolato al ribasso, nonostante la relativa scarsità e l’accumulo sempre maggiore delle banche centrali. Lo stesso è probabilmente accaduto anche nel settore delle criptovalute. O almeno è corretto dire che le coincidenze temporali sono piuttosto strane. Infatti, il Bitcoin è entrato ufficialmente nei mercati speculativi a metà dicembre, con la sua quotazione come future al mercato Cme, quello che tratta le materie prime, come se il Bitcoin fosse una materia prima. E proprio da metà dicembre il Bitcoin ha iniziato la pesante discesa che ha portato il suo valore in dollari a perdere il 60% dai massimi di metà dicembre. Una coincidenza?
Come ho detto diverse volte, il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi. La politica monetaria delle banche centrali, che ha inondato di liquidità i mercati nel tentativo vano di preservare una finanza fallimentare e i grandi capitali a danno dei meno abbienti, ha reso presente nel mondo una quantità mostruosa di liquidità sempre meno gestibile, anche per le stesse banche centrali. Se queste masse enormi di liquidità iniziano ad abbandonare i mercati, il crollo sarà inevitabile.
Norge Bank Investment Management (Nbim), che gestisce il fondo alimentato dai proventi petroliferi e che ammonta a 1.100 miliardi di dollari, ha fatto richiesta al ministero delle Finanze norvegese, da cui dipende, per poter iniziare a investire anche in aziende non quotate in borsa. Si tratta del fondo più grosso al mondo. E indubbiamente non è il solo a guardarsi intorno, alla ricerca di altre opportunità di investimento.
Tra queste ovviamente spiccano le materie prime: e tra le materie prime ora c’è pure il Bitcoin. Quindi, com’è facile prevedere che ancora per un po’ il Bitcoin, probabilmente forzato dalle mani forti della finanza, continuerà la sua discesa, allo stesso modo non è difficile prevedere tra qualche tempo (alcuni mesi?, poche settimane?) vi sarà una robusta ascesa del suo valore. La qual cosa ha anche un senso economico preciso: come già osservato diverse volte, oltre al Bitcoin ci sono altre 1.600 criptovalute, un numero in continua ascesa anche quando il valore del Bitcoin scende. Infatti, a metà dicembre (col Bitcoin a quota circa 20mila dollari) erano 1.325.
E qualcuno dei miei fedeli lettori si sarà sorpreso che abbia appena scritto “1.600 criptovalute” perché si ricorderà di questo dato da me citato negli ultimi articoli e nel quale ho scritto di 1.500 criptovalute. Ma il tempo passa e quindi prima scrivevo “quasi 1.500” poi ho scritto “circa 1.500”, quindi sono diventate “oltre 1.500” e ora siamo a 1.600. Il tempo passa, il Bitcoin in questo periodo scende, ma il numero di criptovalute (nonostante una mortalità non da poco) continua a salire.
Il motivo è che la tecnologia sottostante, chiamata Blockchain, è estremamente efficace e utile in tantissime soluzioni, quindi nascono in continuazione nuovi progetti che contengono ciascuno la sua criptovaluta. Tra quelli nati recentemente, non posso fare a meno di citare il neonato Rocati, anche perché faccio parte del team e sto collaborando alla riuscita del progetto. Il progetto ha uno straordinario valore sociale perché ha l’obiettivo di dare a quelle persone che non riescono a ottenere da una banca un mutuo per acquistare la casa di ottenere la casa tramite la criptovaluta. La criptovaluta sarà in qualche modo garantita dall’immobile stesso. Il valore della criptovaluta diventerà denaro contante grazie al pagamento della quota mensile effettuato da chi ha acquistato l’immobile. Il progetto verrà sostenuto e diffuso tramite la nascita di una apposita rete di agenzie immobiliari, chiamata Itarco.
Tra pochi giorni, il 10 di aprile, inizia la Ico (Initial coin offering) cioè la raccolta di criptovaluta (Ether) per avviare e lanciare il progetto Rocati. La raccolta durerà 100 giorni e verrà fermata in ogni caso qualora venissero raggiunti i 45 milioni di euro. Il grande valore sociale del progetto è sia nel fatto che produrrà una ripresa in un settore in grave crisi, un settore che ha un indotto di grossissime proporzioni, sia perché un aspetto della crisi è dovuta alla caduta della natalità, alla caduta delle famiglie in cui c’è la possibilità di far crescere e mantenere tre o più figli, anche per la mancanza di tetto coniugale.
Detto ciò e considerato che questo è uno dei tanti progetti interessanti che stanno nascendo grazie alla tecnologia Blockchain, come si fa a non credere che questa tecnologia non avrà un futuro radioso? Come si fa a non pensare che attirerà sempre maggiori capitali, sempre maggiori investimenti? Tenendo pure conto del fatto che la finanza sembra entrata in una spirale negativa, il destino splendente per le criptovalute sembra segnato.