IN BORSA CHIUDE SOPRA I 2,55 EURO
Mps chiude in Borsa con un rialzo dell’1,5%, restando così sopra quota 2,55 euro ad azione. Si continua intanto a discutere del caso David Rossi. Da un lato, i magistrati di Siena hanno deciso di querelare Le Iene dopo l’ultimo servizio di Antonino Monteleone che aveva intervistato un ex escort che avrebbe partecipato a festini cui avrebbero preso parte anche magistrati. “Secondo i pm, nonostante le foto mostrate da Monteleone fossero tutte oscurate e non fosse emerso alcun nome completo, si sarebbe comunque intuito a chi la nostra Iena faceva riferimento”, si legge sul sito della trasmissione di Italia 1. La vicenda della morte dell’ex responsabile della comunicazione di Mps potrebbe anche entrare in un videogioco. Gamelegends.it spiega infatti che Visionair Media Production ha messo a punto un concept, chiamato “La Balzana: una storia italiana di crimini e misteri”, in cui si parlerà di intrighi legati a Stato, Chiesa, massoneria e Montepaschi. Un thriller in cui non mancherebbe un riferimento alla morte di David Rossi.
IL COSTO DEL SALVATAGGIO E LA PERDITA PER LO STATO
Mps in Borsa sale del 2,2%, superando la soglia dei 2,55 euro ad azione. Comunicando i dati relativi ai conti delle amministrazioni pubbliche, l’Istat ha fatto sapere che le operazioni sulle banche in crisi operate nel 2017 hanno inciso per circa 6,3 miliardi di euro sull’indebitamento dell’Italia. L’operazione su Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca ha comportato un trasferimento in conto capitale di 4,756 miliardi, secondo le indicazioni di Eurostat, mentre per Montepaschi la somma ammontano a 1,6 miliardi. Il Sole 24 Ore ricorda che lo Stato ha finora perso 3,5 dei 5,4 miliardi con cui è stata ricapitalizzata Mps. Seppur i conti andranno fatti al 2021, data in cui il Tesoro dovrebbe uscire dal capitale di Rocca Salimbeni, finora, a causa del crollo del titolo in Borsa (-45% dal ritorno alle contrattazioni), la perdita è rilevante.
INTERVENTO DI CDP IN VISTA?
La situazione di Mps non è rosea e “i suoi tempi di soluzione non sembrano coincidere con quelli del mercato e della Bce”. Per questo motivo, secondo quanto scrive L’Economia, l’inserto settimanale del Corriere della Sera, “l’unica carta giocabile subito diventa la Cdp”. Del resto lo Stato ha già perso circa 3 miliardi di euro dei 5,4 che ha messo sul piatto per la ricapitalizzazione precauzionale. E dato che un nuovo intervento pubblico con capitali non sembra una via percorribile, ecco che “un’intesa Cassa-Monte potrebbe disinnescare una grande instabilità italiana, con la nascita di un polo bancario di nuova generazione: compatibile ed efficace rispetto ai nuovi approcci di politica economica”. Del resto, ricorda Edoardo De Biasi, autore dell’articolo, le alternative a questo scenario appaiono di difficile realizzazione. Intesa Sanpaolo e Unicredit non sono interessate a Montepaschi, Poste Italiane dovrebbe diventare ancora più privata e dunque resterebbero come possibili “acquirenti” Banco Bpm e Ubi Banca.
In particolare il primo potrebbe dar vita a un nuovo e grande polo bancario. Ubi invece ancora di recente era stata accostata a Rocca Salimbeni, ma sono arrivate le smentite su una possibile operazione. Certo è che seguendo l’ipotesi di un intervento di Cassa depositi e prestiti per Mps non bisogna dimenticare che non si sa ancora chi sarà il nuovo ministro dell’Economia e delle Finanze, né chi prenderà il posto di Claudio Costagmana e Fabio Gallia al vertice di Cdp. E senza questi nomi è ancora più difficile dire se davvero l’operazione si farà.