PREVISIONE DOLLARO, LE CONSEGUENZE
Il dollaro si rafforza sull’euro con un trend che nelle ultime giornate sta diventando importante, visto che il cambio è sceso sotto quota 1,20. Le previsioni di un rialzo dei tassi negli Usa superiore a quello preventivato sta con tutta probabilità rafforzando il biglietto verde, creando una serie di vantaggi e svantaggi. Partiamo però dagli stessi Stati Uniti, perché un dollaro forte non è certo un qualcosa di gradito a Donald Trump. Se la valuta americana aumenta di valore, infatti, per i cittadini americani diventano più convenienti le merci importate. Di contro quelle americane diventano più costose all’estero. E dunque il deficit commerciale verso Ue e Cina che tanto la Casa Bianca ha condannato rischierebbe soltanto di aumentare. A meno di non introdurre i famigerati dazi, che potrebbero però innescare quella guerra commerciale che tanti temono. Probabilmente l’Amministrazione dovrà calibrare al meglio le sue mosse, anche per capire fin dove il rafforzamento del dollaro proseguirà.
COSA CAMBIA COL RAFFORZAMENTO DEL DOLLARO
Di certo il rafforzamento del dollaro, accompagnato da un rialzo dei tassi, rappresenta una miscela esplosiva per i paesi indebitati nella valuta americana, tra cui molti cosiddetti in via di sviluppo. Diventerebbe infatti più costoso ripagare il debito contratto e si potrebbero avere conseguenze a catena sui mercati finanziari. Non bisogna poi scordare che un rialzo dei tassi spinge gli investimenti lontano dalle obbligazioni a basso rendimento, come quelle dei paesi europei, dove ancora prosegue, seppur con cifre più basse rispetto all’inizio, il Quantitative easing della Bce. Dunque anche il debito pubblico dell’Italia potrebbe costare di più. E non bisogna poi dimenticare che il dollaro resta la valuta di riferimento per il costo del petrolio. Quindi la bolletta energetica diventerebbe più costosa. Di contro, tuttavia, come si è detto, le esportazioni di paesi come Italia e Germania potrebbero aumentare, dazi permettendo.