RIMBORSI 730/ L’Agenzia delle Entrate annuncia controlli: ecco in quali casi
Rimborsi 730, l’Agenzia delle Entrate annuncia controlli su alcune dichiarazioni che presentano modifiche importanti rispetto ai dati del modello precompilato

RIMBORSI 730, I CONTROLLI DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE
Il mese di luglio potrebbe essere importante per diversi lavoratori dipendenti. Chi infatti ha un credito nei confronti del fisco derivante dalla dichiarazione dei redditi con il modello 730 riceverà direttamente in busta paga quel che gli spetta. L’Agenzia delle Entrate, in ogni caso, ha già fatto sapere che alcune delle dichiarazioni che prevedono come esito finale un rimborso potranno essere sottoposte a dei controlli. Nello specifico si tratta di quelle che presentano delle modifiche rispetto alla dichiarazione dei redditi precompilata. Chi dunque ha accettato il 730 precompilato online non sarà sottoposto a questo tipo di accertamento. Va altresì detto che solamente le dichiarazioni che presentano degli scostamenti significativi rispetto al 730 precompilato subiranno degli accertamenti. A rappresentare un ulteriore elemento in grado di far scattare dei controlli saranno anche delle precedenti situazioni di irregolarità relative a dichiarazioni degli anni precedenti.
RIMBORSI MODELLO 730, I CASI IN CUI SCATTANO I CONTROLLI
Secondo quanto riportato da Fisco Oggi, i controlli riguarderanno anche le dichiarazioni presentate attraverso Caf o professionisti abilitati e gli “elementi di incoerenza” che faranno scattare i controlli saranno: “Scostamento per importi significativi dei dati risultanti nei modelli di versamento, nelle certificazioni uniche e nelle dichiarazioni dell’anno precedente; presenza di altri elementi di rilevante incoerenza rispetto ai dati inviati da enti esterni o a quelli esposti nelle certificazioni uniche; presenza di situazioni di rischio in base alle irregolarità verificatesi negli anni precedenti”. La rivista telematica dell’Agenzia delle Entrate, ricorda che i controlli in questione sono stati previsti dal decreto legislativo 175 del 2014, in cui si parla esplicitamente di “controlli preventivi, in via automatizzata o mediante verifica della documentazione giustificativa, entro quattro mesi dal termine previsto per la trasmissione della dichiarazione, ovvero dalla data della trasmissione, se questa è successiva a detto termine” nel caso di un rimborso di importo superiore a 4.000 euro.
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