MARCHIONNE E’ MORTO/ Restano le domande (scomode) che gli “anti” non vedono
Sergio Marchionne è morto all’età di 66 anni. La sua scomparsa segna per certi versi la fine della storia della “Fabbrica Italiana Automobili Torino”. NICOLA BERTI

La morte prematura di Sergio Marchionne chiude, in modo traumatico, non soltanto “l’era Marchionne” alla Fiat. Quest’ultima non è più tale da anni (Fiat Chrysler Automobiles è una holding di diritto olandese con quartier generale a Detroit) e la scomparsa del manager italo-canadese appare ora una milestone per molti versi conclusiva di 119 anni di storia della “Fabbrica Italiana Automobili Torino”.
Poco importa se, quando e come Fca procederà a un riassetto, peraltro già largamente annunciato con Marchionne ancora in vita e al comando. Ai mercati, sicuramente, interessa principalmente questo: le operazioni straordinarie che potranno puntellare il tonfo in Borsa degli ultimi giorni. L’area “Emea” di Fca — cioè la “vecchia Fiat” — verrà ceduta a un gigante orientale (la coreana Hyundai in testa — in questa fase geopolitica — su ogni alternativa cinese)? La “vecchia Chrysler” (affidata al capo anglosassone della Jeep, Mike Manley) è pronta per essere incorporata in Ford o in Gm, comunque nell’America First trumpiana? La Ferrari — questa è l’unica certezza — resterà in Exor, la cassaforte familiare degli Agnelli.
Il sistema-Italia, naturalmente, non può essere disinteressato al destino della piattaforma industriale di Melfi o delle residue attività di Mirafiori; della Cnh, della Comau o di Magneti Marelli; o anche della Juventus o della partecipazione nel polo editoriale Gedi. Sono decine di migliaia di posti di lavoro, sono pezzi di Made in Italy. Ma c’è dell’altro con cui fare i conti e non sarà soltanto una questione per addetti ai lavori: analisti finanziari, uomini di governo, sindacalisti, editorialisti e storici.
Il minuto di silenzio osservato ieri in Parlamento per Marchionne non è stato fuori luogo: la “finis Fiat” è un avvenimento civile per il Paese. Come ha giustamente osservato il presidente della Repubblica Mattarella, Marchionne è stato il capo (ultimo e sicuramente degno) di un gruppo la cui dimensione andava “al di là dell’orizzonte”. Il vuoto di leadership lasciato dal Ceo scomparso in Fca è per molti versi il vuoto politico-economico lasciato dalla Fiat in Italia. Un vuoto che alcuni, non senza qualche ragione, misurano nei posti di lavoro bruciati negli ultimi decenni a Mirafiori: da oltre 50mila a poche migliaia. Ma questo sarebbe al massimo tentare un bilancio (rozzo e riduttivo) del lungo tramonto Fiat: quello che proprio Marchionne ha evitato si trasformasse in un disastro, anche per l’Azienda-Italia.
Una figura molto “arci-italiana” come il figlio di un maresciallo dei carabinieri emigrato in Canada e tornato a Torino per tenere a galla lo storico gruppo-leader del suo Paese, lascia in eredità scelte di cambiamento che interpellano in fondo l’intero Paese: i suoi cittadini di oggi e la loro memoria contemporanea. Un Paese per il quale “grande industria” e “automobile” sono state a lungo sinonimo di “Fiat”; “ricostruzione e boom” (cioè la rinascita della Repubblica come democrazia di mercato) sinonimo di “motorizzazione”; “relazioni sindacali” (“statuto dei lavoratori” oppure “marcia dei 40mila”) sinonimo di “metalmeccanici del Lingotto e di Mirafiori”: mentre Gianni Agnelli è stato per mezzo secolo una sorta di re senza corona, l’unico italiano che poteva davvero permettersi di girare il mondo non da emigrante, trattando alla pari con i potenti della politica e della finanza.
Il lascito storico di un uomo che non ha fatto altro che lavorare duramente ogni giorno fino all’ultimo, appare scabro e spigoloso come il suo stile manageriale. Marchionne ha detto all’Italia che nel ventunesimo secolo non avrebbe potuto più contare sulla mega-industria fordista e novecentesca (Donald Trump ha telefonato a Jaki Elkann per le condoglianze: ma Marchionne — a Detroit come a Torino — non è mai stato un difensore di “carrozzoni” nazionali, meno che mai pubblici. Chissà cos’avrebbe fatto l’anno prossimo, una volta lasciata Fca: di certo avrebbe resistito alle corti già asfissianti dei giga-fund oppure di tycoon come lo stesso Silvio Berlusconi).
Marchionne ha detto all’Italia che la Fiat non era più un “potere forte”, “il” potere forte. Che, cioè, l’Italia avrebbe dovuto cavarsela senza più “poteri forti” a indirizzarla o garantirla. Per lui non c’era Mediobanca, non c’era il network mediatico, non c’era lobbismo politico (peccato non vedere l’avvocato in maglione alle prese con l’Italia gialloverde e l’Europa da ricostruire: lascia un vuoto anche su questo versante).
Marchionne, nella sua azione più tagliente e dibattuta, ha detto all’Italia “di Pomigliano” che l’era del posto/costo del lavoro come “variabile indipendente” era finita per davvero: ed era un’epoca che aveva aperto negli anni 70 lo stesso Agnelli come presidente di Confindustria al tavolo con il leader della Cgil, Luciano Lama. Ha detto che “la crisi della produttività del lavoro” in Italia non era astrusa questione da economisti, ma un’emergenza reale, e non per ragioni ideologiche o per tattica sindacale: era il mondo che intorno stava cambiando.
Prima di porre domande a parole, Marchionne ha provato a dare risposte nei fatti. Le domande possono restare sgradevoli e le sue risposte possono essere contestate. Ma quelle domande e quelle risposte restano. E le ha poste lui.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ultime notizie di Economia e Finanza
-
SPILLO/ Il trucchetto della Bce per "sfangare" anche questa crisi28.02.2021 alle 03:13
-
Cashback di Natale non pagato a tutti/ Mancano alcuni rimborsi: ecco perché27.02.2021 alle 17:49
-
Rottamazione ter e "saldo e stralcio": ecco la proroga/ Mef conferma: rate congelate27.02.2021 alle 15:35
-
LEGGERE I NUMERI DEL COVID/ Pandemia e disuguaglianza: cosa rischia l'economia?27.02.2021 alle 09:42
-
SCENARIO/ Sapelli: la vera sfida di Draghi, salvare noi e l'Europa dall'Ue27.02.2021 alle 06:18
Ultime notizie
-
Ultime notizie/ Ultim'ora oggi: ritrovata bambina scomparsa a Ventimiglia (1 marzo)01.03.2021 alle 01:52
-
Prove Invalsi, da oggi 1 marzo per studenti Maturità/ "Così capiremo gap da colmare"01.03.2021 alle 03:38
-
Diretta Presentazione Yamaha Petronas Motogp 2021/ Streaming video tv: oggi Rossi!01.03.2021 alle 01:53
-
BORSA ITALIANA OGGI/ Piazza Affari inizia un nuovo mese (1 marzo 2021)26.02.2021 alle 17:50
-
VIDEO/ Roma Milan (risultato 1-2) gol e highlights. Tabù grandi per Fonseca01.03.2021 alle 01:55
Tutto su FIAT - FCA
-
STELLANTIS/ Cina, auto elettrica e stabilimenti: le prime sfide del nuovo gruppo23.01.2021 alle 04:55
-
STELLANTIS/ Dietro il boom in Borsa un caos che complica il lavoro di Tavares19.01.2021 alle 01:16
-
STELLANTIS/ E la sfida per il sindacato (in Cda) che va oltre il mondo dell'auto08.01.2021 alle 02:34
-
STELLANTIS/ I guai in arrivo dopo la fusione Psa-Fca04.01.2021 alle 23:47
-
FCA-PSA/ Le nuove verità emerse dalla cronistoria delle trattative pre-fusione21.11.2020 alle 01:12
I commenti dei lettori