Giornata da dimenticare per Atlantia, protagonista di un calo in Borsa del 4,68% sulla scia delle vertenze con il governo scaturite dal crollo del ponte Morandi di Genova, la cui manutenzione era competenza della controllata Autostrade per l’Italia. E a questo fronte potrebbe presto aggiungersene un altro. Come riportato da Rai News, infatti lo studio legale Usa Bronstein, Gewirtz & Grossman starebbe meditando una class action nei confronti della holding. Come riferito dal portale Market Watch, lo studio legale starebbe valutando “potenziali rivendicazioni” nei confronti di Atlantia e dei suoi dirigenti per verificare che non abbiano violato le leggi federali sui titoli. Nelle prossime ore si capirà se lo studio legale riuscirà ad imbastire una class action – e su quali basi – capace di mettere ulteriormente in difficoltà un titolo già sotto pressione. (agg. di Dario D’Angelo)
ATLANTIA PERDE ANCORA IN BORSA
Continua a essere pesante il calo di Atlantia in Borsa. La società che controlla Autostrade per l’Italia perde infatti l’8,9%, mantenendosi intorno a quota 17,6 euro ad azione. Dal Meeting di Rimini, intanto, Giancarlo Giorgetti ha fatto sapere di non vedere i termini per approvare una legge che tolga la concessione autostradale ad Aspi dopo quanto accaduto a Genova. Il sottosegretario alla Presidenza del consiglio ha anche detto di non essere convinto che una gestione diretta dello Stato sia la soluzione migliore per le autostrade. In ogni caso ha spiegato che a suo modo di vedere sarebbe bene rivedere non solo la convenzione per la concessione delle autostrade, ma anche per altri beni e servizi, perché i margini di redditività garantiti sembrano in alcuni casi essere spropositati. Anche in questa occasione sembra emergere quindi una differenza tra le due anime del Governo, visto che per il ministro Toninelli la nazionalizzazione di autostrade sarebbe conveniente.
ATLANTIA IN BORSA
Dopo il -25% di giovedì e il recupero realizzato venerdì (vicino al +6%), Atlantia torna a soffrire in Borsa, perdendo circa l’8,7%, attestandosi a quota 17,65 euro. Il titolo risente ovviamente di quanto sta avvenendo intorno ad Autostrade per l’Italia. È infatti stato avviato l’iter per la revoca della concessione autostradale e le dichiarazioni degli esponenti del Governo nei confronti di Aspi sono sempre piuttosto dure. Non sembrano esserci ripensamenti e c’è anche una certa compattezza nel ritenere che sia giusto far ritornare le autostrade sotto il diretto controllo dello Stato. Non a caso anche le altre società autostradale quotate a Piazza Affari, come Sias, stanno facendo registrare perdite. Secondo quanto riporta Repubblica, il Governo starebbe pensando anche a una legge per togliere la concessione ad Aspi, ma Matteo Salvini ha detto di non saperne nulla.
TURBOLENZE ANCHE NEI PROSSIMI GIORNI
Resta il fatto che non c’è molta chiarezza su quanto potrebbe avvenire nelle prossime settimane, sia per quanto riguarda l’inchiesta giudiziaria della Procura di Genova, per accertare le responsabilità del crollo del Ponte Morandi, sia per quanto riguarda la possibilità che lo Stato debba pagare un maxi-indennizzo ad Autostrade per l’Italia nel caso di revoca della concessione autostradale ed è perciò normale che gli investitori adottino un atteggiamento di prudenza liberandosi dei titoli di Atlantia, anche se nella holding ci sono altri asset oltre a quelli di Aspi. Molto probabilmente il titolo subirà dei repentini movimenti nei prossimi giorni, in base anche a quelle che saranno le dichiarazioni degli esponenti del Governo e le novità sull’inchiesta della Procura di Genova.