Come sarebbe finita, anzi in quale tipo di “campo di gioco” si sarebbe trasformata la nomina di Marcello Foa a presidente della Rai ve lo avevo detto a inizio settimana. Troppo facile come previsione, ormai volano gli stracci. La cosa davvero inquietante, è un’altra: in questo disgraziato Paese, il senso della realtà e della proporzione sono ormai lontani ricordi. E non soltanto per le tendenze oniriche (quando non apertamente lisergiche) dell’azione di governo dell’esecutivo giallo-verde, anche l’opposizione ormai rientra appieno nella categoria della barzelletta, di destra come di sinistra. Con tutto il rispetto per Marcello Foa e per la Rai (per quanto mi riguarda, più nel primo caso che nel secondo), vi pare che la resa dei conti fra Lega e Forza Italia possa essere l’argomento cardine dell’intera giornata, intervallato soltanto dal “Nobel” per la matematica vinto da un nostro connazionale, salvo scordarsi che quel risultato l’ha ottenuto vivendo e lavorando a Zurigo?