Edoardo Vianello è stato stamane in collegamento con il programma di Rai Uno, Storie Italiane. Il noto artista italiano ha parlato inizialmente del vaccino anti-covid, dicendosi assolutamente favorevole: “Penso che vada fatto il vaccino – le sue parole – se non ci fidiamo della scienza non abbiamo altre ancore di salvataggio, ci hanno studiato tantissimo persone, lo stanno utilizzando milioni di persone e non ci sono effetti negativi. Quando andiamo in pronto soccorso o all’ospedale ci affidiamo a chi ne sa più di noi, affidiamo la nostra vita a un medico… io sono favorevolissimo e non vedo l’ora, il problema è quando verremo vaccinati e se ci sono le persone adatte a vaccinarci”.
In collegamento con Storie Italiane anche il viceministro Sileri, a cui Edoardo Vianello ha replicato: “Sileri ha detto di ricominciare dalle piccole cose come spettacolo e musica, ma non sono piccole cose ma essenziali e indispensabili per la vita, è importante ci sia chi fa musica, spettacolo e teatro”.
EDOARDO VIANELLO: “SUSANNA? CI VEDEVAMO PER LE PARTITE…”
Favorevole ai vaccini anche un altro artista come Renzo Arbore, che dopo aver lanciato il suo appello a “Renzo Arbore Channel.tv” ha spiegato: “E’ importante dire che bisogna vaccinarsi, è una cosa che sto seguendo con grande serietà, c’è anche un’applicazione che ti dice quante persone si sono vaccinate nel mondo, sono milioni e non hanno avuto contro-indicazioni e questo è assolutamente a favore del vaccino. Il mio messaggio è sempre quello, il vaccino è sicuro, bisogna fidarsi dell’Oms, della Fda che è molto seria, della grande quantità di persone che si sono vaccinate nel mondo, leggevo oggi che in vetta a tutti c’è Israele, tutti fra poco saranno vaccinati, le controindicazioni non ci sono state, quindi quelli che dicono che il vaccino non si sa cosa contiene, dovrebbero convincersi da quest’assenza di controindicazioni”. Edoardo Vianello ha parlato anche della figlia Susanna Vianello, scomparsa lo scorso aprile, proprio in pieno lockdown: “E’ stato inaspettato, non c’erano stati segnali, una catastrofe sulla mia vita così pesante non me l’aspettavo, difficile da mandare giù. La sento sempre con me, aspetto sempre la sua telefonata, è come se fosse una cosa raccontata da altri ma non avvenute. Noi ci vedevamo sempre per le partite di calcio, era romanista come me, era una scusa per pranzare assieme… La sua morte è avvenuta assieme alla pandemia, c’è stata una rivoluzione totale nella vita e io faccio finta che sia colpa della pandemia, è l’unico modo per sopravvivere”.