Abbiamo parlato in precedenza di anniversari storici, e davvero questo 2014 ne presenta parecchi. Infatti oltre a essere il centesimo anniversario dell’inizio della Prima guerra mondiale, quest’anno sono anche 25 anni dalla caduta del Muro di Berlino, evento storico fortunatamente di natura pacifica a differenza del precedente, ma assolutamente epocale per la sua importanza. La caduta del Muro di Berlino investe vari aspetti, probabilmente è più significativo da un punto di vista geo politico che storico, e infatti la traccia da seguire nello svolgimento di questo eventuale tema è proprio l’impatto politico. Come si sa la caduta del Muro di Berlino porterà a una serie di eventi a catena nel giro di pochi mesi che nessuno pensava potessero accadere, e cioè la fine delle dittature comuniste legate a Mosca nei paesi dell’Europa dell’est. Non si pensava potesse cioè accadere in modo pacifico, anche se in un paese come la Romania ci fu effettivamente uno spargimento di sangue vista la ferocia di quella particolare dittatura. Non solo: anche il regime sovietico che aveva dominato la Russia dai tempi della rivoluzione del 1917, nel giro di un paio di anni sarebbe finito. Ecco allora che lo studente potrà approfondire tutti questi aspetti, indicando bene cosa portò a questo evento. Aggiungendo da un punto di vista storico la descrizione dell’Europa della Guerra fredda e quella immediatamente successiva, cosa cioè ha portato la libertà in questi paesi. Di particolare interesse sarà poi in uno svolgimento alternativo indicare quanto sta succedendo oggi nella Russia di Putin, secondo molti tornata a esercitare il suo desiderio di egemonia nel caso dell’Ucraina proprio come accadeva prima della caduta del Muro. Si parla di inizio di nuova guerra fredda, è davvero così?
L’infinita mattanza della Prima guerra mondiale è il classico tema di carattere storico che potrebbe benissimo saltare fuori durante la prova scritta di italiano. Quest’anno infatti ricorrono i cento anni dall’inizio di quella che è stata una delle più sanguinarie e violente guerre di ogni tempo, con milioni di caduti su un fronte e sull’altro. In Italia non se n’è parlato molto, forse dipende dal fatto che il nostro paese entrò in guerra solo l’anno successivo, nel 1915, ma certamente il centenario potrebbe far capolino fra le prove. Proprio il motivo per cui il nostro paese, inizialmente neon interventista, addirittura alleato degli Imperi centrali tra cui il classico nemico austriaco, è quanto vale la pena esporre in una prova come questa. Cioè inquadrare a fondo la situazione europea nel 1914 e perché l’Italia, da decenni in guerra contro l’Austria nel tentativo di recuperare all’indipendenza i nostri territori, arrivò invece ad allearsi con Vienna e naturalmente perché poi si decise di cambiare completamente alleato. Un altro punto assai importante da approfondire è proprio l’inutile mattanza di uomini che caratterizzò questa guerra, mandati a morire da generali spesso incompetenti e con tecniche di guerra superate. La prima guerra mondiale infatti segna il passaggio dalle guerre ottocentesche, dove i soldati erano quasi pedine di uno scacchiere ideato per divertire una sorta di pubblico, e la guerra moderna. Nella battaglia di Verdun infatti, nel 1916, i generali inglesi mandarono alla morte decine di migliaia di uomini perché comandarono loro di andare all’attacco marciando e non correndo, come si usava nell’800. Altro punto da approfondire sono invece i tragici accordi di pace che spianarono la strada al nazismo in Germania: perché e per quali ragioni ci si comportò in modo così ottuso? Era possibile evitarlo?