Il nuovo piano scuola verrà presentato entro la fine dell’estate. Lo ha annunciato di recente il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini che, insieme al sottosegretario Roberto Reggi, ha messo a punto una proposta che entro breve potrebbe diventare un disegno di legge del governo. Tante le novità annunciate, a cominciare dal monteore a scuola degli insegnanti che il Miur vorrebbe portare dalle attuali 18 a 36. I sindacati però non ci stanno: “I docenti italiani lavorano quanto i loro colleghi europei e in alcuni casi anche di più, basta considerare che le ore di insegnamento sono di 60 minuti e non di 45 o 50 come in altri paesi Ue – ha detto Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti. Se il Miur intende spremere ulteriormente gli insegnanti, sulle cui spalle gravano incombenze burocratiche che nulla hanno a che vedere con la professione docente, noi ci opporremo fermamente invitando tutta la categoria a scendere in piazza”. Gli insegnanti chiedono inoltre un aumento di stipendio, ma il Miur ha intenzione di proporre un salario invariato e un aumento fino al 30% per coloro che saranno impegnati in attività organizzative o specializzate. Altre modifiche riguardano invece il metodo di reclutamento degli insegnanti: pare, stando alle anticipazioni fornite il 2 luglio da Repubblica, che il Miur voglia abolire il tirocinio formativo attivo (Tfa) e i percorsi abilitanti speciali (Pas), quindi per diventare insegnanti sarebbe necessaria la laurea magistrale (3+2) e una stagione di tirocinio in classe. Per quanto riguarda l’esame per l’abilitazione, invece, solo gli abilitati potranno accedere ai concorsi.