È stato riconosciuto legittimo il liceo breve (quattro anni invece di 5). L’ok arriva dal Consiglio di Stato per i corsi quadriennali attivati in quattro istituti d’Italia, tra i quali il liceo classico Flacco di Bari e il Majorana di Brindisi. “Questo vuole essere solo un progetto sperimentale che affianca e non sostituisce il liceo di ordinamento, e che può dare più chances agli studenti di entrare prima nel mercato del lavoro e nel mondo delle professioni, come avviene in ben 12 Paesi europei, tra cui Spagna, Francia, Olanda e Gran Bretagna dove già ci si diploma in 4 anni. L’obiettivo ultimo della sperimentazione è proprio quello di eliminare questo gap tra i diplomati italiani e quelli europei, assicurando, nel contempo, competenze e conoscenze di prim’ordine tramite un percorso di studi serio ed impegnativo, dove i numeri del monte ore complessivo dimostrano che la sperimentazione non è una scorciatoia”, è il commento del preside del liceo Flacco Antonio d’Itollo. In pratica “la sperimentazione – dicono i giudici nella sentenza che capovolge il pronunciamento del Tar di settembre – è valida. La minor durata del corso di studi (4 anni al posti dei 5 regolamentari) in quanto compensata con più ore di lezioni è comparabile a quella del corso quinquennale. Il programma di studi, infatti, viene salvaguardato”. In più aggiungono i giudici: “L’articolazione dei richiamati moduli sperimentali risulta nel complesso omogenea e adeguata – si legge nella sentenza – anche in considerazione del fatto che alla riduzione di un anno nella durata del corso di studi secondario di secondo grado fanno da contraltare: a) un maggiore numero di ore settimanali di lezione; b) un maggiore numero annuale di giorni di lezione; c) la sostanziale invarianza delle materie di insegnamento; d) la piena conferma ed applicazione delle vigenti disposizioni in tema di esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione e in tema di rilascio dei titoli di studio finali”. La sentenza del Tar del Lazio di settembre aveva bocciato i licei di 4 anni. Da qui il Ministero dell’Istruzione aveva fatto ricorso al Consiglio di Stato. Con il ministero si erano aggiunti anche 42 genitori di studenti del liceo Flacco di Bari. (Serena Marotta)