La Cgil risponde al Miur e richiama l’attenzione sul Bonus Docenti 2017 sottolineando tutti i problemi gravi in cui rischia di recare al singolo insegnante: i sindacati fin dall’inizio si sono detti dubbiosi sul provvedimento del governo Renzi e ora, dopo le ultime novità che attivano dal Miur, si scaglia definitivamente contro i benefit per i docenti italiani. «Abbiamo appreso dalle scuole che il MIUR, da un lato assegna solo l’80% del bonus docenti 2015/2016 e, dall’altro, che esso verrà erogato solo se le segreterie riusciranno a inserire i dati, in una vera e propria corsa contro il tempo e contro le disfunzionalità del sistema informativo ministeriale, entro il 22 novembre 2016», scrive la nota di Flc Cgil. Secondo il sindacato guidato da Susanna Camusso, viene ritenuto inaccettabile che si dia comunicazione «alle scuole nel tardo pomeriggio del venerdì ed essendo il sistema informatico non funzionante, ancora a metà giornata del lunedì 21 novembre, ai fini della trasmissione dati per cui le scuole sono tuttora bloccate nella loro operatività specifica». La richiesta della Cgil contro il governo è quella da un lato di scaricare le responsabilità di problemi interni al Miur e dall’altro che «alle scuole sia concesso di lavorare in tranquillità e che si creino le condizioni affinché in ogni caso sia garantita la remunerazione spettante ai docenti scongiurando il pericolo che si prospetta, e cioè che con l’impossibilità di effettuare pagamenti dopo il 22 novembre i docenti, per i meccanismi di finanza attualmente previsti, debbano percepire il salario accessorio del bonus a marzo o aprile dell’anno prossimo».
Tutti i docenti di ruolo dal 30 novembre prossimo potranno contare su un bonus per l’acquisto di materiale didattico e/o lo svolgimento di corsi di aggiornamento. Prima, però, dovranno accreditarsi attraverso il Sistema Pubblico di Identità Digitale (Spid) per ottenere le credenziali di accesso per la piattaforma “Carta del docente”, dove potrà acquistare beni e servizi attraverso i fornitori convenzionati con il Miur. Non mancano le perplessità, perché molti insegnanti considerano farraginosa e complessa la procedura: l’anno scorso, infatti, la somma veniva accreditata sul conto corrente del docente come emolumento supplementare. Come riportato dal sito ScuolaInforma, c’è anche chi sospetta che la procedura sia monopolistica e clientelare, perché non c’è libertà di scelta dei prodotti e dei servizi da acquistare, oltre che degli esercenti. Il sistema, dunque, appare chiuso ermeticamente.
Continua a far discutere il Bonus Docenti 2017 che mira a premiare il merito degli insegnanti di scuole medie e superiori, dopo l’ultima legge del Miur “Buona Scuola” e l’applicazione in Legge di Bilancio 2017. Il governo viene attaccato su più fronti con alcuni docenti e insegnanti che non comprendono la logica del bonus e spesso la rifiutano. In un video di risposte dirette su tutti i temi della politica pubblicati su FanPage.it, il premier Renzi ieri ha risposto anche nel merito della questione scuola e sulla valutazione degli stessi docenti: «Sulla valutazione, noi abbiamo individuato una soluzione per i primi duecento milioni di euro – risponde Renzi – che ha fatto arrabbiare molte persone. Personalmente, penso che si possano discutere i criteri per decidere la valutazione, ma i professori devono essere valutati, non lo si può impedire. È giusto che i docenti più bravi debbano prendere più soldi, mentre quelli meno bravi tocchi di meno». Intanto si cerca di capire meglio come avverrà questo particolare bonus Docenti e se effettivamente sarà di 500€ per gli insegnanti più meritevoli come avvenuto quest’anno o ci saranno modifiche e cambi per il 2017. Insomma non si torna indietro per Renzi e per il governo ma bisogna capire come andare avanti: forse dopo il referenduma anche questo settore “ringrazierà” la fine della campagna elettorale per riuscire ad avere indicazioni più approfondite e urgenti.
Emergono importanti novità in riferimento al Bonus docenti 2017 concesso agli insegnanti di scuole medie e superiori. Innanzitutto, in cosa consiste il bonus, qual è il suo importo e soprattutto a chi spetta? Si tratta di un’opportunità concessa dal governo di Matteo Renzi e pari ad un buono del valore di 500 euro, da destinare per lo svolgimento di corsi di aggiornamento e/o l’acquisto di materiale didattico, il tutto mirato al supporto dell’attività lavorativa degli stessi docenti. Come ricorda il sito CorrettaInformazione.com, il Bonus docenti era stato già applicato in occasione dello scorso anno scolastico e anche per il 2017 si rinnova nel tentativo di placare gli animi dei numerosi docenti, negli ultimi giorni scesi in piazza per manifestare il loro malcontento contro la Buona Scuola. Tutti i docenti potranno farne richiesta in modo autonomo e per via elettronica, sgravando in tal senso i vari istituti scolastici e rendendo l’iter molto più veloce. Ma come sarà possibile richiedere l’importo utile al miglioramento dell’attività scolastica di ogni docente? Per ottenere la somma di 500 euro prevista dal Bonus docenti 2017 basta ottenere le credenziali tramite lo SPID e registrarsi alla piattaforma “Carta del Docente” attraverso la quale ciascun docente potrà gestire la somma ricevuta che verrà assegnata il prossimo 30 novembre. Il Bonus docenti 2017, come stabilito dal Miur potrà essere utilizzato per l’acquisto di biglietti di musei, mostre, spettacoli dal vivo e teatrali, ma anche per l’acquisto di libri o e-book, hardware e software o ancora per l’iscrizione a corsi di aggiornamento professionale ed addirittura a corsi di laurea. Il Miur, inoltre, ha voluto fare chiarezza anche su un aspetto abbastanza spinoso e che aveva portato a qualche polemica. Molti docenti, infatti, credevano di non poter avere il rimborso di quanto speso a settembre, il mese sicuramente più importante in quanto quello di avvio del nuovo anno scolastico. A tal proposito è intervenuto il Miur spiegando che sarà possibile ottenere il rimborso dei soldi spesi da coloro che hanno rendicontato le spese nei mesi precedenti alla data del 30 novembre prossimo.