Allarme compensi che pesa sul concorso scuola docenti 2016: dopo la pubblicazione del calendario e l’inizio delle date per le prove scritte il prossimo 28 aprile, non si placa la polemica sui compensi per i docenti impiegati per la commissione giudicante dell’esame. Oggi una ulteriore grana politica ha investito il Miiur e il governo: l’emendamento dell’esecutivo porterebbe all’aumento del compenso a due euro l’ora (prima era 1€ lordi). A sostenerlo i senatori Bocchino e Campanella di Sinistra Italiana – Altra Europa con Tspiras, che rivelano un comunicato specifico: tra gli emendamenti alla finanziaria 2016 ci sarebbe secondo i due senatori un provvedimento che “aumenterebbe” il compenso del commissario in commissione fino a due euro l’ora. Evidentemente se fosse così rimarrebbe forte l’allarme: i soldi infatti sarebbero poi da decurtare dal fondo d’istituto, sebbene con l’intento di reintegrarli il prossimo anno. «Le scuole si troveranno comunque in difficoltà per aver contribuito ad una retribuzione che di certo non migliora l’attuale paga prevista per i commissari del concorso scuola docenti 2016», sostengono ancora i senatori Bocchino e Campanella.
Il governo Renzi è sotto tiro anche per il concorso scuola 2016: dopo la pubblicazione delle date per le prove scritte e la compilazione degli elenchi docenti in Usr, le polemiche attorno all’esecutivo e al Miur per le tante decisioni contestate di questi mesi non si placano. L’attacco arriva anche da un consigliere comunale di Catanzaro, Roberto Rizza, che su “Catanzaro Informa“ prende da un lato grande distanza dalla Buona Scuola e dall’alto spezza una lancia a favore dei docenti abilitati. «Svolgere una concorso articolato in prove selettive, corsi con frequenza e tesi finale, superarlo, essere abilitati e poi comunque ritrovarsi nonostante la disponibilità dei posti ci sia, con un bando imminente dovendo rifare tutto da capo, è davvero assurdo: è una truffa bella e buona, quella di cui in questi mesi sono sfortunati protagonisti gli insegnanti abilitati nel nostro Paese». Rizza si riferisce a quel gruppo di conti che nel 2014 ha partecipato e vinto il concorso regionale e che avrebbe secondo lui il sacrosanto diritto ad un posto che invece “Renzi glielo nega in maniera imbarazzante”.
Concorso scuola docenti 2016, ovvero un grande caos attorno a cui moltissimi esponenti della politica, del mondo della scuola e dei sindacati stanno cercando di trovare una quadra che accontentati un po’ tutti. Finora non si è riusciti e il risultato, anche dopo la pubblicazione del calendario per le prove scritte su Gazzetta Ufficiale, è ben lontano dall’essere raggiunto. Dopo l’interrogazione sul tema delle abilitazioni TFA, interviene ancora l’onorevole Nicola Ciracì (Conservatori e Riformisti), scrivendo una lettera al Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini in cui tratta il problema dei docenti in campo musicale. Questa volta è l’interesse è per gli insegnanti di “Strumento Musicale” nella scuola Secondaria di Primo Grado: l’onorevole ritiene che ad essere penalizzati nel concorso scuola sarebbero appunti questi docenti che sono abilitati nella classe di concorso A056. «Dopo aver svolto prove selettive simili a quelle svolte dagli altri colleghi TFA, i docenti musicali si sono formati attraverso un percorso triennale articolato in un biennio ad indirizzo didattico e in un successivo anno di Tirocinio formativo». Il concetto è chiaro: perché questi insegnanti che hanno fruttato un percorso così formativo ora sono svantaggiati e considerati meno di quelli abilitati iscritti al concorso?
Il caos attorno al concorso scuola docenti è servito: dopo la pubblicazione delle date con calendario completo delle prove scritte per l’esame atteso da 165mila insegnanti, gli elenchi stilati dagli Uffici Scolastici Regionali hanno incontrato qualche problematica legata a due elementi sostanziali: il numero finale viene messo in crisi dall’incertezza sull’esito dei ricorsi che potrebbero riammettere una carrellata di docenti non abilitati che si sono mossi contro il Miur con sindacati e altre associazioni di categoria; secondo punto, il fattore compensi dei commissari. Come noto anche il governo si è reso conto – dovendo riaprire il bando per partecipare – che il conteggio lordo dei soldi percepiti dai membri delle commissioni giudicanti nel concorso scuola è davvero molto basso. A questo secondo punto in questi giorni è in programma un emendamento che possa finire altre immissioni di denaro pubblico per sostenere i costi legittimi ad un lavoro che impegna circa 1200 ore ogni commissario. Mentre 11 regioni hanno riaperto i termine per la scarsa adesione dei docenti a candidarsi a commissari e presidente per le commissori dei concorsi a cattedra, l’Usr della Calabria ha pubblicato gli elenchi degli aspiranti componenti. Al momento risulta l’unica regione con già pronta ogni fase e commissione: dalla scuola d’infanzia alla primaria, dalla secondaria di primo a quella di secondo grado, con distinti già i presidenti e i commissari in servizio e anche i riservisti. Dovrebbe essere la normalità a sole due settimane dall’inizio degli esami – 28 aprile 2016 in tutta Italia – e invece ancora resta un caso preoccupantemente isolato.