E’ più che mai attuale anche a scuola il cyberbullismo, come ricorda il Miur. E’ necessario dunque “aiutare gli insegnanti a parlare del fenomeno”. Lo ha affermato, al convegno sui rischi del bullismo informatico e sull’educazione al rispetto che si è svolto ieri a Milano, Giuseppe Pierro, dirigente dell’Ufficio II Direzione generale per lo Studente, l’integrazione e la partecipazione del Miur. Pierro nell’intervista all’agenzia Dire ha spiegato: “Noi come Miur stiamo facendo sì che nelle scuole si lavori meglio: dobbiamo aiutare i dirigenti scolastici e gli insegnanti ad avere degli spazi all’interno dei quali poter parlare del fenomeno, confrontarsi coi ragazzi e aiutarli a contestualizzare meglio il cyberbullismo”. Non bisogna però demonizzare Internet: “Dobbiamo spingere sul discorso per cui la Rete è un luogo dove si possono fare cose che servono alla vita di tutti i giorni, quindi concentrarsi anche sul suo valore positivo- conclude Pierro- senza dimenticare di avvisare i ragazzi su quelli che sono i rischi del web”.
Ammonta a 28 milioni di euro il bando del Miur per gli Atelier Creativi, nuovi spazi didattici dedicati agli alunni del primo ciclo di istruzione e avviati nell’ambito del Piano nazionale scuola digitale. Entro il prossimo 27 aprile, come riferisce Wired, si possono presentare 1.860 progetti che otterranno un primo finanziamento appunto di 28 milioni di euro per dare vita ad Atelier Creativi nelle aule delle scuole primarie: “dai piccoli fablab a progetti di digitalizzazione delle biblioteche, a vere e proprie redazioni per l’autoproduzione di favole, i progetti da presentare sono lo spunto per far prendere confidenza con il digitale”. L’obiettivo della maggior parte dei progetti promossi dal Miur e legati alla scuola è proprio quello di “rendere la tecnologia strumento di partecipazione”. Si vuole dunque far sì che i ragazzi di oggi, nativi digitali, possano utilizzare la tecnologia in maniera consapevole e non essere consumatori passivi di contenuti.