Iniziano ad essere pubblicati, a due giorni dal via alle prove scritte del concorso scuola 2016 che inizierà giovedì prossimo 28 aprile, gli elenchi degli aspiranti componenti, che hanno presentato domanda per le commissioni giudicatrici. A pubblicare questi elenchi, come fa sapere OrizzonteScuola sono gli Uffici scolastici regionali: sono distinti tra presidenti e commissari in servizio ovvero collocati a riposo. La formazione delle commissioni d’esame è stata difficile visto che a poche settimane dal via al concorso scuola 2016 varie regioni hanno dovuto riaprire i termini di presentazione delle domande per commissario d’esame visto che vari posti rimanevano scoperti. Alcuni Usr hanno motivato la decisione, come riferito da OrizzonteScuola, con l’elevano numero di domande di candidati alla selezione. Ma il sospetto è che le motivazioni delle scarse domande per commissario d’esame siano anche altre, in particolare gli scarsi compensi stabili dal Miur per un lavoro extra scolastico chiesto agli esaminatori. (clicca qui per leggere tutto)
Mancano solo due giorni all’inizio delle prove scritte del concorso scuola 2016 e non si placano le polemiche. Come si legge su OrizzonteScuola, “gli abilitati TFA stanno ravvisando, negli elenchi dei candidati suddivisi per classi di concorso pubblicati sui siti degli USR, svariati nomi di persone sprovviste dei titoli necessari per la partecipazione”. Istanze Online consentiva infatti di iscriversi al concorso scuola 2016 tramite semplice autocertificazione dei titoli in attesa di controllo da parte degli Uffici Scolastici Regionali. Nel comunicato di Coordinamento TFA II ciclo, Coordinamento Nazionale TFA, Coordinamento Nazionale Docenti di Educazione Musicale TFA A031- A032, Coordinamento TFA sostegno, Riconoscimento Diritti – Studenti TFA Ordinario, gli abilitati TFA chiedono opportune verifiche “prima dell’effettuazione delle prove scritte, per garantire una valutazione più rapida e accurata delle prove da parte delle commissioni”.
A poche ore dal via alle prove scritte del concorso scuola 2016, inizieranno giovedì prossimo 28 aprile, sono ancora tanti i dubbi dei docenti che si apprestano ad affrontare la selezione. E a cercare di dare risposte è il sito di riferimento degli insegnanti OrizzonteScuola. I candidati al concorso scuola 2016 si chiedono: Si può affrontare una prova d’esame senza conoscere i criteri di valutazione? E in mancanza, chi ci garantisce che questi non verranno decisi dopo aver letto la prova, e dunque orientandone l’andamento? Mancano infatti, spiega OrizzonteScuola, oltre alle commissioni, anche le griglie di valutazione con il rischio di “riproporre gli stessi errori del concorso 2012”. “Nel 2012 infatti sulla base di criteri generali dettati dall’Amministrazione (pertinenza, completezza, correttezza linguistica, originalità) ogni commissione – in ogni regione – elaborò una propria griglia, attribuendo ad ognuno dei descrittori punteggi diversi.Quindi stesso concorso, con la stessa prova, svolto in regioni diverse, poteva portare a risultati diversi, con forte incidenza sul futuro professionale dei candidati. La presunta oggettività di una griglia di valutazione a livella nazionale non esiste”.
Veemente la protesta di Antonio Ingroia sul concorso scuola docenti 2016, proprio nel giorno delle celebrazioni per la libertà della costituzione e la festa della repubblica: ieri infatti il leader di Azione Civile ha rilasciato una nota, riportata da Blasting News, in cui si ricorda la necessità di contrapporre al concorso indetto dal Miur e che vede l’inizio delle prove scritte tra due giorni, il 28 aprile 2016. Il movimento politico fondato da Ingroia “capisce la disastrosa situazione nella quale versano i tanti docenti abilitati precari che dovranno sottoporsi nuovamente ad una seria di esami. Per Azione Civile la soluzione più giusta è quella di modificare la legge 27 dicembre 2016, n. 296 con la quale furono chiuse le graduatorie dalle quali venivano immessi in ruolo i vincitori dei concorsi prevedenti”. Secondo il movimento politico-giudiziario, il corso scuola non doveva essere bandito in questi termini, «è contrario alla pratica legale, è un esempio di illegalità sciale e professionale scelto dal Governo. Non si vuole vedere che questi docenti abilitati hanno già fatto gli stessi esami con i corsi abilitanti».