Mentre si aspetta di conoscere le linee guida del Miur sulla chiamata diretta dei docenti, ecco come funzionerà il meccanismo di individuazione degli insegnanti da parte de dirigenti scolastici. Come riportato da ItaliaOggi, si legge su OrizzonteScuola, i dirigenti saranno liberi di sceglierne in numero variabile da 3 a 6 criteri per assegnare i docenti alle scuole: è stato quindi eliminato il vincolo di 4 criteri da inserire nel bando di selezione emanato dalle singole scuole. E sempre secondo ItaliaOggi, non si sarà più nemmeno la possibilità per i dirigenti di una scuola di un certo ambito di vedere i curricula dei candidati di altre scuole per consentire loro di proporre direttamente l’incarico. Riguardo ai criteri per la chiamata diretta dei docenti OrizzonteScuola sottolinea poi che “restano quei titoli di esperienza legati ad attività di coordinamento e dipartimento che erano stati fortemente criticati dai sindacati”.
Protestano gli insegnanti in attesa delle linee guida del Miur sulla chiamata diretta dei docenti. Dopo che la scorsa settimana è saltata la firma dell’accordo tra i sindacati e il ministero dell’Istruzione, i docenti aspettano di conoscere le indicazioni sulla chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici. Ma non mancano le denunce. Questi infatti sono alcuni dei tweet che si possono leggere sul social networ: “@SteGiannini @matteorenzi #chiamatadiretta procedete senza tener conto delle reali esigenze. Togliete valore all’esperienza sul campo”, “@SteGiannini @matteorenzi #chiamatadiretta la professionalità è ben altra cosa rispetto a quei 4 titoli acquisiti chissà come”, “@SteGiannini @matteorenzi #chiamatadiretta l’esperienza a scuola si fa con anni di servizio, non con i titoli…quelli si comprano!”, “#ChiamataDiretta:premiato chi è+disponibile a lavorare molto e con scarsa retribuzione”, “#scuola #chiamatadiretta interrotta la trattativa al #Miur il governo vuole il mercato dei titoli farsa. Adesso le lotte, senza esitare”, “Chi più ne ha avanti va! #chiamatadiretta misura professionalità Docenti con #compravenditaTitoli Complimenti,#MINISTRO!”.
C’è attesa per la pubblicazione, per quanto riguarda la chiamata diretta dei docenti delle linee guide del Miur. Il ministero dell’Istruzione dovrebbe renderle note oggi, dopo che la scorsa settimana è saltata la trattativa con i sindacati sulla sottoscrizione dell’accordo. Dovrebebro comunque essere rese note le indicazioni per l’assegnazione alle scuole di servizio dei docenti che con la mobilità 2016/17 otterranno la titolarità su ambito territoriale. OrizzonteScuola spiega che la chiamata diretta interesserà per l’a.s. 2016/17 solo alcuni docenti di ruolo, neoimmessi 2015 per provincia definitiva e nuovi assunti da GaE e concorso: si tratta quindi “in parte i docenti già di ruolo, assunti entro l’a.s. 2014/15, ma per la stragrande maggioranza i neoassunti con il piano straordinario del 2015, e poi la minoranza dei docenti che sarà assunta a tempo indeterminato dal 2016/17”. Per quanto riguarda i neoassunti 2015 ci sono però delle precisazioni da fare. Il portale di riferimento degli insegnanti sottolinea infatti che “tra di essi infatti c’erano precari “storici”, con alle spalle anni di supplenza e moltissima esperienza (a volte non sempre certificata e documentabile), ma non dimentichiamo che all’epoca delle assunzioni della fase C – quella del cosiddetto potenziamento – c’è stata una polemica sull’opportunità di portare in cattedra insegnanti che diventavano tali per diritto di graduatoria, per un concorso o un minicorso superato anche tredici anni prima, e che in questi anni si sono dedicati ad altri attività”.
Dovrebbero essere rese note oggi le linee guide del Miur sulla chiamata diretta dei docenti. In attesa di conoscerle vediamo quali saranno i tempi e i posti disponibili. Come ricorda La Tecnica della Scuola sono due le fasi previste a livello nazionale: la prima entro il 31 agosto riguarda i docenti che ottengono la titolarità di ambito a seguito delle procedure di mobilità e la seconda entro il 15 settembre riguarda i docenti immessi in ruolo su ambito territoriale per l’anno scolastico 2016/17. Dovrebbe essere previsto un termine unico per la pubblicazione dell’avviso e un termine unico per l’invio delle proposte di candidatura. Per quanto riguarda i posti disponibili “ciascuna istituzione scolastica avrebbe dovuto pubblicare sul proprio albo istituzionale un avviso nel quale venivano indicati il numero dei posti utili per le proposte di assegnazione distinti per classe di concorso e tipologia comprensivo di indirizzo di posta elettronica istituzionale al quale indirizzare le eventuali proposte di candidatura”. In ogni caso i posti disponibili per la chiamata diretta dei docenti sono “quelli vacanti dell’organico triennale dell’autonomia dell’istituzione scolastica e sono esclusi i posti al 30 giugno che, a qualunque titolo disponibili sino al termine delle attività didattica, non sarebbero stati comunque disponibili”.
Le linee guide del Miur sulla cosiddetta chiamata diretta dei docenti sono state attese lungo tutta la giornata di ieri dopo che lo stesso Ministero aveva annunciato come ad inizio settimana sarebbero arrivate le linee guide anche avrebbero chiarito la situazione su requisiti, titoli e novità riguardo alla chiamata diretta dei docenti per le assegnazioni dei posti vacanti, valide per i docenti in ruolo. Specie sulle prossime scadenze si attendono con trepidazioni le decisioni del Miur, in modo che sia dirigenti scolastici che insegnanti possano prendere le misure e capire come avverranno d’ora in poi le chiamate in ruolo nelle varie scuole italiane. Dovrebbero a questo arrivare entro oggi queste attese linee guide con il Miur che ora si vede in mezzo, stretto dalla morsa dei sindacati da un lato e dai presidi dall’altro che tentano di capire cosa avverrà d’ora in poi. I sindacati, inizialmente d’accordo con la chiamata diretta, hanno fatto saltare la trattativa settimana scorsa per mancati accordi su alcuni titoli considerati importanti dal Miur per le varie competenze richieste ai docenti. «La novità – affermano il Ministro Giannini e il sottosegretario Faraone – è quella che le scuole, per la prima volta, potranno scegliere gli insegnanti di cui hanno bisogno per portare avanti la loro offerta formativa e il loro progetto educativo», sono le parole del recente comunicato Miur, mentre alla Tecnica della Scuola ha invece replicato il segretario generale scuola della Cisl, Maddalena Gissi. «La verità è che la trattativa sulla chiamata diretta si è interrotta perché abbiamo detto no all’inclusione di titoli estemporanei ed esperienze inappropriate». L’esponente del sindacato ricordo come non sono state le sigle a far saltare l’accordo, ma l’importante difesa per i presidi e dei docenti: «rimaniamo convinti che un docente che ha già un’abilitazione e ha vinto un concorso non debba essere valutato per i ruoli generici assunti e le esperienze frammentarie svolte, ma per il valore aggiunto acquisito ai fini del ruolo da andare a ricoprire. La trattativa si è quindi interrotta per una visione diversa, di fondo, dalla negoziazione». La distanza è tutta qui: per i sindacati, il Miur intende ritenere presidi già come manager che non come dirigenti scolastici, mentre di contro il governo ritine che il diritto d’anzianità di un insegnante non può essere l’unico criterio per soddisfare le richieste di offerte educative e scolastiche di un istituto.
In attesa della pubblicazione delle linee guida del MIUR sulla chiamata diretta dei docenti, la UIL ha fatto il punto sulla situazione. Secondo quanto riportato da Orizzontescuola, la chiamata diretta riguarderà i docenti delle Fasi B1, B2 (se soddisfatti dal secondo ambito in poi); docenti di fase B3; docenti di fase C; docenti di fase D. Vediamo, intanto, quali sono le scadenze. Secondo Orizzontescuola sarebbero due, la prima è quella del 31 agosto, che riguarda tutti i docenti che ottengono la titolarità di ambito a seguito della procedura di mobilità, la seconda è quella del 15 settembre e riguarda i docenti immessi in ruolo su ambito territoriale per l’anno scolastico 2016/17. La tempistica non è stata definita in maniera definitiva, ma dovrebbe esserci un termine unico per la pubblicazione dell’avviso e un termine unico per l’invio delle proposte di candidatura. La UIL “ha inoltre delineato l’impianto della sequenza contrattuale per il passaggio dagli ambiti alle scuole, così come era stato individuato della sequenza contrattuale”. Come noto, il tavolo di confronto tra Miur e sindacati è irreparabilmente saltato per via della decisione dello stesso Ministero nel conferire ai dirigenti scolastici un maggiore potere decisionale rispetto a quanto precedentemente stabilito con le OOSS. Una rottura che ha delle conseguenze piuttosto rilevanti per lo stesso Miur che in queste ore è alle prese con una vera e propria corsa contro il tempo nel tentativo di rendere disponibile una linea guida per regolamentare il meccanismo della chiamata diretta, cosa non proprio semplicissima da sviluppare. Si era ipotizzato che le linee guida potessero arrivare in queste ore ma è più realistico ipotizzare che siano necessari almeno 4-5 giorni in più per cui entro la fine di questa settimana si dovrebbero avere notizie esaustive in merito.
Cresce l’attesa per il documento del Miur con le Linee Guida sulla chiamata diretta dei docenti, cioè la chiamata degli insegnanti in ruolo. Tra oggi e domani ci saranno novità importanti in tal senso, ma qualche indiscrezione è trapelata negli ultimi giorni. Il Ministero, stando a quanto riportato da orizzontescuola.it, sarebbe intenzionato a rispettare l’accordo politico con i sindacati, quindi il dirigente dovrà emanere un bando per l’assegnazione dei posti liberi della scuola utilizzato i criteri che saranno elencati nelle Linee Guida. Questi riguarderanno esperienza, titoli e attività formative. Il Ministero starebbe lavorando ad una riformulazione della tabella, pur rispettandone l’impianto, con l’obiettivo di concedere ai dirigenti una maggiore libertà di manovra nella scelta dei criteri. Se era possibile esprimere quattro criteri per l’emanazione del bando, ma il vincolo potrebbe essere limitato per dare maggiore libertà d’azione ai dirigenti. I dirigenti potrebbero poi visualizzare i curriculum dei docenti che non faranno domanda in altro istituto e ci sono conferme sulla possibilità del dirigente di un colloquio diretto per scegliere i docenti, comunque subordinato al possesso dei titoli.
In vista dell’emanazione delle linee guida per la chiamata diretta, annunciate dal ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini e finalizzate a coprire i posti vacanti nell’organico del prossimo anno scolastico, ad intervenire con un commento è stata Elena Donazzan, assessore all’Istruzione e Formazione della Regione Veneto. Come riporta il sito OrizzonteScuola.it, la Donazzan avrebbe preso positivamente l’opportunità offerta ai dirigenti scolastici di poter scegliere i docenti sulla base dei tre requisiti fondamentali: competenza, professionalità e trasparenza. “Si tratta di una opportunità di superamento delle graduatorie legate all’anzianità che ho sempre caldeggiato”, ha commentato. L’obiettivo della proposta che accoglie con grande favore, a detta della Donazzan sarà quello di “valorizzare la scuola dell’autonomia e la meritocrazia, sia dei presidi sia dei docenti”. A sua detta, infatti, la scelta dei docenti da parte dei dirigenti rappresenta “un passo di responsabilità che premia le scuole e i docenti più motivati e va nella direzione di qualificare il progetto formativo degli istituti, di premiare l’esperienza, le capacità e la motivazione dei docenti e di favorire il legame tra scuola e territorio”.
Tra oggi e domani dovranno uscire le Linee Guida del Miur sulla chiamata diretta docenti, la cosiddetta chiamata degli insegnanti in ruolo con modalità assai diverse rispetto al passato in cui l’unico in pratica criterio valido era l’anzianità. Con la Buona Scuola si è invece cercato di contrastare questa che stava diventando un diritto “acquisito” e le pratiche sono state messe sul tavolo con i sindacati, nonostante siano saltate le trattative per una questione legata ai titoli richiesti da dirigenti scolastici. Proprio loro, i diretti interessati visto che di fatto diverranno coloro che potranno decidere le “caratteristiche” dei docenti di cui necessitano l’assunzione, secondo i propri PTOF. Ma quali sono questi requisiti che si dovranno rendere pubblici sul sito della propria scuola? Dopo le anticipazioni del Miur, il portale Orizzonte Scuola ha pubblicato quelli che dovrebbero essere i tre requisiti fondamentali per la chiamata diretta degli insegnanti di ruolo (ricordiamo che non vale per le supplenze): esperienze, ovvero dall’insegnamento in scuola ad alto rischio, didattica innovativa, progetti contro bullismo, orientamento come esempi; titoli di studio e certificazioni; attività formative presso Università o Enti accreditati al Miur.
Forse si sapranno oggi le linee guida del Miur per la chiamata diretta docenti, come avvisato dalla stesso consiglio del ministero: viene confermato con un comunicato come per la nuova assegnazione dei posti vacanti che deve andare a regime entro fine agosto, non ci sarà il punteggio per anzianità, bensì il curriculum varrà di più. I dirigenti scolastici sceglieranno così i docenti adatti al PTOF con una procedura confermata dagli accordi degli scorsi giorni: il problema è che su un punto preciso è saltata la trattativa tra Miur e sindacati, anche se Marco Campione (capo segreteria del Sottosegretario Davide Faraone) minimizza: «è vero ma c’era una questione legata alla tipologia dei requisiti. Il tavolo è saltato sulle esperienze, alcune ai sindacati proprio non andavano giù: avere esperienza di didattica innovativa, laboratori, digitale, questi non sono titoli da mercato ma esperienze maturate dagli insegnanti con i loro lavoro a scuola, lavoro vero». Ad inizio settimana – quindi presumibilmente tra oggi e domani – il Miur intende pubblicati le Linee Guida per i dirigenti scolastici con le modalità operative per poter individuare gli insegnanti che dovranno coprire i posti vacanti. La conferma arriva nel comunicato: «I docenti di ruolo non insegneranno più in una scuola sulla base di anzianità e punteggi, ma per le loro competenze ed esperienze. Saranno le singole scuole, tenendo conto di criteri improntati alla massima trasparenza, ad individuare, fra i docenti presenti nel proprio ambito territoriale, quelli più adatti, per profilo professionale, al proprio progetto formativo».