La settima edizione dei QS World University Rankings per materie stila la classifica delle migliori università italiane analizzando 46 discipline insegnate nelle università di 60 Paesi. I poli italiani d’eccellenza sono Roma, Milano e Bologna e le discipline d’insegnamento in cui il nostro Paese risulta più forte sono Design, Ingegneria, Architettura ed Economia. In classifica ci sono quindi nomi noti come Politecnico di Milano e Bocconi, Università di Bologna e Sapienza ma quest’anno si registra anche la new entry del Conservatorio di Roma Santa Cecilia per l’insegnamento di “Arti dello Spettacolo”, ora nel parterre delle migliori al mondo. La classifica vede il Politecnico spiccare soprattutto per Arte e Design, dove sale dalla decima alla settima posizione nel mondo. In Economia il miglior piazzamento italiano è invece quello ell’Università Commerciale Luigi Bocconi, salita di cinque posti dalla scorsa misurazione e ora al 17esimo con Scienze Sociali e Management. La Sapienza brilla invece in Archeologia, disciplina con la quale si classifica al 14esimo posto. Bologna è la più rappresentata nella Top 100, dove conta ben 21 discipline, tra cui Anatomia al 38esimo posto e Legge al 47esimo. Il politecnico di Torino è invece al 35esimo posto per Ingegneria Civile mentre l’Università degli Studi di Milano ottiene il 46esimo posto con Farmacia. In cima alle top ten delle 46 discipline considerate quella che si piazza più frequentemente è l’Università di Cambridge. La classifica è stata stilata dalla britannica Quacquarelli Symonds, che dal 2004 valuta i migliori del mondo e che da cinque anni elegge quali danno una migliore formazione nei singoli ambiti disciplinari. Sono stati presi in considerazione più di 185 milioni di citazioni, 43 milioni di papers, 194mila risposte al questionario somministrato ai responsabili delle risorse umane, 305mila risposte al questionario somministrato agli accademici: si valuta così la reputazione accademica e tra le aziende, le citazioni per paper e l’utilizzo dell’H-Index sulla prolificità e l’impatto delle pubblicazioni.