Il 5 giugno scorso il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza che cambierà non poco il futuro immediato dei Licei Musicali del nostro Paese, entrando direttamente nella didattica e obbligando il Miur a fare un passo indietro importante rispetto a precedenti decisioni. In sostanza, la sentenza passata in giudicato dispone che in tutti i Licei Musicali dovranno tenersi la seconda ora di strumento musicale, in opposizione al taglio che il Ministero aveva adottato nei mesi scorsi. «Grazie a questa sentenza del CdS, finalmente Viale Trastevere dovrà ripristinare la seconda ora di insegnamento di primo strumento nei licei musicali. Così gli allievi potranno fruire pienamente del diritto allo studio e i docenti lavorare serenamente», spiega Rino Di Meglio, oordinatore nazionale della Federazione Gilda-Unams. La decisione dei giudici ha rigettato un ricorso in appello che il Miur aveva già presentato contro il Tribunale Regionale del Lazio che aveva fatto notare, su richiesta di alcuni genitori di alunni nei Licei Musicali, come la cancellazione della seconda ora di primo strumento era un vero e proprio danno ai figli. In realtà tutto nasce perché nel 2017 una decisione del Miur aveva trasformato la seconda ora di strumento in una lezione di ascolto: «Abbiamo chiesto al ministero di convocare una riunione urgente per discutere sull’attuazione della sentenza. L’incontro sarà anche l’occasione per chiedere di rivedere il decreto 382 dell’11 maggio scorso che, a causa della complessità dei programmi per l’ammissione alle prime classi, potrebbe impedire a tanti aspiranti studenti dei licei musicali di accedere a questa tipologia di scuola», aggiunge ancora Di Meglio.
ECCO COSA CAMBIA
Secondo il Consiglio di Stato però il ricorso del Miur è infondato perché da un lato bisogna sempre tener conto del pianto degli studi recato, «in modo esaustivo ed anche con la puntigliosa indicazione del monte ore spettante a ciascuna materia d’insegnamento in detti licei e per tutto il corso dei relativi studi, dalla citata fonte regolamentare, la quale non ha attribuito all’Amministrazione poteri discrezionali con cui si incida sulle sue disposizioni». In secondo luogo, spiegano ancora i giudici di Palazzo Spada, il Ministero ha di fatto modificato le norme che definivamo in corso d’opera lo svolgimento delle lezioni. A questo punto già dal prossimo anno scolastico il Miur dovrebbe adottare cambiamenti e modifiche al proprio piano di studi e di lezioni per poter consentire ai Licei Musicali di adempire alla decisione del Tribunale di Stato che ha rigetto l’appello mostrato davanti al Tar del Lazio. «Ci muoveremo immediatamente per costringere l’Amministrazione al rispetto della normativa e degli ordini giudiziali e per assicurare il corretto avvio del prossimo anno scolastico anche in favore dei tanti docenti di strumento, precari e di ruolo, che potrebbero beneficiare di quanto da noi ottenuto in tribunale», ha fatto sapere l’Anief, assai critico con le decisioni del Ministero dell’Istruzione.