Maturità 2018, toto-tema da Aldo Moro a Pirandello passando per Dante Alighieri. Esame di Stato, i consigli del professore chiamato dal Miur: "scrivete poco e fate la scaletta"
Maturità 2018, -14 giorni all’ora X, ovvero quel tema d’italiano che rappresenta per tutti i maturando la Prima Prova dell’Esame di Stato: l’attesa sale e inevitabile, come ogni anno, impazza il toto-tema tra anniversari, tematiche di attualità e ricorrenze storiche. In particolare, secondo un dossier pubblicato da Skuola.net questa mattina, Pirandello rispunta come spesso accade tra i temi papabili nell’analisi del testo, mancando di fatto dal 2003 è uno dei primi ai nastri di partenza ogni anno. Restano anche in lista Giuseppe Ungaretti (uscito nel 2006) e Italo Svevo, mancante addirittura dal 2001: resta da vedere cosa il Miur al fotofinish della gestione Fedeli ha deciso di impostare per l’anno in corso 2017-2018. Attenzione, resta papabile anche Dante Alighieri secondo le stime del portale esperto di studenti e Maturità: se si scende poi nei temi di carattere storico-politico-attualità, qui le vicende si complicano. 70 anni della Costituzione, 40 anni dal rapimento di Aldo Moro e l’eccidio di Via Fani, oppure ancora anniversari per Nelson Mandela e Martin Luther King, temi tosti e super papabili per le prove d’esame del prossimo 20 giugno. Se vi interessa poi l’ambito scientifico, secondo l’Adnkronos si potrebbe andare su queste ipotesi di massima: «Antonio Meucci, Stephen Hawking (recentemente scomparso), il 90° anniversario della scoperta della penicillina, i 60 anni dalla fondazione della Nasa o gli 80 anni dalla scoperta della fissione nucleare».
I CONSIGLI DEL PROF MIUR
Repubblica ha deciso di intervistare uno dei protagonisti “dietro le quinte” dell’imminente Esame di Stato 2018: si tratta di Luca Serianni, uno dei massimi linguisti italiani chiamato dal Miur quest’anno per guidare il gruppo di lavoro sull’italiano, il tema d’esame in prima prova e gli esami di terza media. Domanda secca sul toto-tema che impazza e nessuna indicazione, ovviamente, sui possibili contenuti ma sottolinea «consiglierei agli studenti di non dare troppa importanza a cosa uscirà. Tanto non ci indovinano ed è giusto che sia così. Paradossalmente non è tanto importante sapere prima quale autore o argomento delle tracce del tema. Lo dico mettendomi dalla parte del professore». Insomma il consiglio è chiaro: non ha tanto senso o importanza l’autore da conoscere, ma la capacità di affrontare il testo proposto, quello viene valutato secondo Serianni. «Il principio non è conoscere in partenza un autore, lo spirito della prova è verificare le capacità del candidato nel commentare un testo grazie alle conoscenze acquisite durante gli anni di studio. Ha valore il testo, su questo occorre cimentarsi»: tant’è che poi il vero consiglio ribadito dal super professore non riguarda lo studio approfondito e “ansiato” di qualche autore, «consiglio di non preoccuparsi di scrivere molto. Non è vero che tanto più si scrive tanto meglio si fa. Conta la concatenazione logica, conta scrivere qualcosa che abbia un senso e un significato. Per questo è importante farsi prima una scaletta», conclude il linguista.