In vetta alla classifica delle università italiane c’è quella di Bologna, che il Censis ha confermato al primo posto anche quest’anno. L’ateneo bolognese è da record: per il nono anno consecutivo è in testa. Anche quest’anno il Censis ha pubblicato le classifiche delle università italiane, suddivise in categorie omogenee per dimensioni e valutate in base ai servizi, le strutture e le borse di studio offerti agli studenti, oltre che su comunicazione e internazionalizzazione. Ed è proprio su quest’ultima voce che l’istituto di ricerche accende i riflettori. «Sul fronte dell’offerta, la dimensione internazionale acquisisce un peso sempre più consistente». Questo vuol dire che le università italiane sull’apertura all’Europa e al mondo si stanno giocando la loro partita sul futuro. Chi sale e chi scende? Cresce La Sapienza, mentre Padova raggiunge Firenze. L’Università della Calabria fa un balzo in avanti, mentre Pavia scivola al quarto posto e Teramo retrocede.
UNIVERSITÀ, CLASSIFICA CENSIS: BARI MIGLIORE DEL SUD
Le “pagelle” delle Università italiane premiano quella di Bari. La classifica sulla qualità universitaria elaborata ogni anno da Censis-Repubblica conferma il primato di crescita dell’Ateneo barese. L’Università di Bari è salita al sesto posto: è davanti a Torino, Milano, Catania e Napoli Federico II e, quindi, è il primo ateneo del Sud. Per i servizi è addirittura riuscita a collocarsi prima dell’Università di Bologna che guida la classifica. Al secondo posto Firenze, segue Padova, per quanto riguarda i mega atenei statali. Perugia, Università della Calabria e Parma invece occupano i primi tre posti dei grandi atenei statali. Per quanto riguarda i medi atenei statali, quelli che vantano da 10mila a 20mila iscritti, Siena, Sassari e Trento sono davanti. Tra i piccoli atenei primeggia di nuovo Camerino, poi Foggia che sale di due posizioni scalzando Teramo retrocessa al quarto posto, mentre Cassino sale dalla quinta alla terza posizione. Stabile invece la classifica dei politecnici: in testa sempre Milano.