Le polemiche si rincorrono, ma alla fine c’è la certezza sul fatto che i test Invalsi non saranno vincolanti per l’accesso alla maturità e non solo. Infatti non sarà un requisito necessario nemmeno per il 2020, e dunque eventuali ripensamenti sulla questione non saranno presi in considerazione nei prossimi due anni. Si è trattato comunque di un provvedimento molto deciso da parte del Governo gialloverde, probabilmente l’intervento pià “rude” tra quelli finora apportati sulla riforma della “Buona Scuola” che era stata messa a punto dal Governo Renzi. Si è trattato di una decisione fortemente voluta dagli esponenti del Movimento 5 Stelle, che hanno di fatto portato avanti una posizione molto intransigente nei confronti dei test Invalsi. Ma la riforma del sistema scolastico, come anticipato dal Ministro Bussetti, potrebbe far registrare presto ulteriori importanti novità. (agg. di Fabio Belli)
CAOS GRADUATORIE
Di fatto il Ministro Bussetti lo aveva anticipato ma forse anche lui non si aspettava un “dietrofront” così drastico come quello della maggioranza Lega-M5s: «ferma intenzione di evitare che l’alternanza sia al centro dell’esame orale della Maturità», aveva detto il Ministro dell’Istruzione. Ora però, fanno sapere fonti del Miur, «tutto questo avviene in attesa del restyling complessivo dei percorsi scuola lavoro annunciata dal ministro Bussetti, che dovrebbe portare a una revisione delle ore di alternanza, riducendole sensibilmente specie nei licei». Intanto, sempre nel Milleproroghe, salta l’emendamento presentato da LeU e approvato in Senato lo scorso 3 agosto in merito alle graduatorie a esaurimento per tutti i docenti precari abilitati. Di fatto ora, con il cambiamento del Governo, torna tutto come prima e le graduatorie vengono blindate con i docenti abilitati che «passeranno di ruolo solo attraverso il canale dei concorsi, pubblici o riservati». Da ultimo, si prevede che le somme della card per la formazione dei prof non scadano a settembre, ma possano essere utilizzate entro il 31 dicembre. (agg. di Niccolò Magnani)
M5S: “TEST INVALSI FOLLIA DELLA BUONA SCUOLA”
La maggioranza ha raggiunto un accordo sui test Invalsi: le prove si faranno ma non saranno vincolanti ai fini della Maturità. Un emendamento al decreto Milleproroghe non ha soppresso i test nell’ultimo anno delle scuole superiori, ma fa sì che non sia requisito fino alla Maturità del 2020. Anche l’alternanza scuola lavoro non sarà requisito d’accesso all’Esame di Stato. Luigi Gallo, presidente della Commissione Cultura della Camera, ha definito l’obbligo «una delle tante follie introdotte dalla Buona Scuola di Renzi». Ora il M5s punta al ripensamento del sistema dei test con l’aiuto della comunità scientifica. «In questi anni con troppo disinvoltura si è voluto affidare ad un unico ente la patente per misurare e valutare un intero sistema scolastico. I test nati nel 2007 a scopo puramente statistico sono diventati impropriamente strumenti principali per misurare e valutare scuole, docenti, ragazzi e bambini», ha aggiunto Gallo. L’esponente pentastellato ha evidenziato la preoccupazione degli accademici sugli effetti di questi test. «Questo allarme della comunità scientifica internazionale lo prendiamo molto sul serio e per questo affronteremo con attenzione il cambiamento necessario al sistema dei Test Invalsi nella scuola». (agg. di Silvana Palazzo)
INVALSI NON SARÀ REQUISITO PER AMMISSIONE
Il governo M5s-Lega non ha fatto retromarcia solo in tema vaccini, ma anche sui test Invalsi in quinta superiore. Con un emendamento al decreto Milleproroghe ieri la maggioranza ha rinviato l’obbligo al prossimo anno scolastico. I relatori pentastellati del decreto, Vittoria Baldino e Giuseppe Bompane, hanno così soddisfatto i tanti nemici giurati dei test. Al tempo stesso hanno preso in contropiede il ministro leghista Marco Bussetti che solo una settimana fa aveva comunicato alle scuole il calendario delle prove, dal 4 al 30 marzo 2019. Quest’anno dovevano diventare requisito indispensabile per essere ammessi all’esame di Maturità, ma il condizionale ora è d’obbligo a causa della confusione degli annunci degli ultimi giorni. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, le prove potrebbero farsi lo stesso ma, se non diventeranno facoltative, potrebbero essere non vincolati ai fini dell’Esame di Stato. Stesso discorso per l’alternanza scuola-lavoro, rinviata di un anno.
MATURITÀ SENZA INVALSI, OBBLIGO RINVIATO AL 2020
In base alla riforma Renzi, l’Invalsi non sarebbe sbarcato alla Maturità né avrebbe fatto media nel voto finale. Le prove però avrebbero dovuto confluire in un nuovo curriculum dello studente con tanto di certificazione del livello di inglese raggiunto. Un “pezzo di carta” utile sul mercato del lavoro e servibile per l’accesso all’università, a discrezione dei singoli atenei. Era forse questo ciò che più preoccupava i detrattori dell’Invalsi. Rinviando l’obbligo ora si manda un messaggio a dir poco ambiguo alle scuole. Le prove Invalsi funzionano davvero? In tal caso, potevano essere rese obbligatorie già da quest’anno. Se invece non funzionano, potevano essere cancellate del tutto. Il governo M5s-Lega preferisce rimandare tali ragionamenti, proprio come avvenuto per i vaccini. E dunque alla vigilia della riapertura delle scuole in tutto il Paese, dai vaccini alla Maturità 2019 passando per le cattedre scoperte, regna la confusione.