Un tema sulla nostalgia è stato proposto dal Miur tra le tracce per la simulazione della prima prova di Maturità 2019 a cui hanno preso parte gli studenti. Il Ministero dell’Istruzione aveva garantito che per la Tipologia C avrebbe scelto argomenti molto vicini alle esperienze degli studenti, e ha proposto “La nostalgia ferita” di Eugenio Borgna. Un tema sulla nostalgia, le sue sfumature e l’importanza di questo sentimento nella propria vita: è stato chiesto ai maturandi di riflettere sul tema ed elaborarlo partendo da un brano del libro. Nell’opera lo psichiatra ha esplorato la nostalgia in tutte le sue pieghe e rivalutato questo stato d’animo, perché «la nostalgia ci fa recuperare il tempo perduto e i luoghi perduti, la memoria sommersa, e la speranza introvabile». Ma quello della nostalgia è un sentimento che può legarsi alla politica, perché può essere un rimedio all’indifferenza di fronte ad episodi di disumanità e ingiustizia. Per Eugenio Borgna la nostalgia è pure una chance a rallentare il tempo in un’epoca in cui accelera per dare peso e spessore alle cose che ci riguardano. La nostalgia non è solo conoscenza del passato, ma anche uno strumento per dare importanza alle cose e restare umani.
EUGENIO BORGNA E IL TEMA SULLA NOSTALGIA: LA STORIA DIVENTA “TERAPIA”
Lo psichiatra Eugenio Borgna, docente all’Università di Milano e primario emerito di psichiatria all’ospedale Maggiore di Novara, lega la riflessione questa riflessione a quella sulla memoria. «Se la memoria è incrinata, o lacerata, dalle ferite che la malattia, o la sventura, trascina con sé, come sarebbe mai possibile riconoscere in noi le tracce della nostalgia?», scrive in un passo proposto agli studenti per la simulazione della prima prova della Maturità. Neppure la memoria è un concetto semplice: i ricordi sono complessi e sono il fondamento del nostro essere. La nostalgia dunque ci fa fare i conti con noi stessi, la vita stessa è nostalgia, perché viviamo nel presente ma con lo sguardo che si alterna tra passato e futuro. La nostalgia è un pendolo dunque tra malinconia e speranza. Non a caso Eugenio Borgna è uno strenuo sostenitore di una “psichiatria dell’interiorità” che ricostruisce la dimensione profonda e soggettiva del disagio, che ha indagato attraverso campi eterogenei, come la letteratura, la filosofia e l’arte.