Trovare dei tecnici sul mercato dei lavoratori sta divenendo sempre più complicato, ed in particolare scarseggiano idraulici ed elettricisti, ma non solo. A sottolineare la vicenda è il Corriere della Sera, che ha snocciolato un po’ di numeri, cominciando con il dire che a gennaio di quest’anno mancavano 229.674 profili professionali su 503.670 nuovi posti. Se si prende in considerazione il 2022, invece, le piccole imprese hanno avuto difficoltà a reperire ben 1,4 milioni di lavoratori, il 42.7 per cento delle assunzioni previste, che per l’artigianato sale a quota 50,2 per cento.
A lanciare l’allarme è l’ultimo rapporto di Confartigianato, che accende i riflettori sulla carenza di professionisti in vari ambito, a cominciare da quello digitale. E’ infatti difficile trovare l’83,9% del progettisti e degli amministratori di sistemi richiesti, così come analisti e progettisti software, per cui l’80.8 per cento dei posti è scoperto (10.760 lavoratori). Ed inoltre mancano anche 13.200 tecnici programmatori pari al 66,8 per cento del necessario. In valore assoluto coloro che mancano di più sono per i camionisti, 85.490 difficili da reperire, quindi gli operai edili (0.620), e infine gli elettricisti nelle costruzioni civili (41.460).
ELETTRICISTI ED IDRAULICI, I LAVORATORI INTROVABILI: IL COMMENTO DI CONFARTIGIANATO
Ma anche i sopracitati idraulici si difendono bene, visto che ne mancano 22.550, più del 70 per cento di quelli necessari, senza dimenticarsi di acconciatori e meccanici. Ma come mai tutte queste difficoltà nell’individuare manodopera specializzata?
Secondo quanto scrive il Corriere della Sera, alla base vi sarebbero diversi fattori, a cominciare dalla crisi demografica, passando dalla difficoltà della scuola nel fornire studenti pronti per il mondo del lavoro, arrivando fino alle nuove aspettative degli giovani, che snobbano i lavori più umili e datati. «La carenza di manodopera va affrontata con un approccio sistemico e coordinato, anche di tipo culturale, degli interventi di politica economica e delle misure per riattivare il mercato del lavoro», ha spiegato il presidente di Confartigianato, Marco Granelli.