Si sono concluse le operazioni di scrutinio sul referendum consultivo regionale sul nucleare in Sardegna tenutosi il 15 e il 16 maggio, contestualmente alle elezioni amministrative. Hanno stravinto i Sì: il 97,13 per cento degli elettori sardi si è pronunciato contro la realizzazione di impianti nucleari e l’installazione di siti di immagazzinamento di scorie nucleare.
Hanno votato complessivamente, 880.171mila sardi, pari al 59,49 per cento degli aventi diritto. Nel Cagliaritano i Si hanno raggiunto il 96,66% (287.952 voti), mentre la percentuale dei No si è fermata al 3,33% (9.925 voti). Nella provincia di Carbonia-Iglesias i Si sono il 95,89% (75.364) contro il 4,10% dei No (3.228). Nel Medio Campidano i Si raggiungono il 97,77% (55.304) a fronte del 2,22% dei No (1.261). In provincia di Nuoro i Si sono il 97,70% (83.110 voti), mentre i No si fermano al 2,29% (1.948). Nell’Ogliastra i Si sono il 97,53% (30.141) e i No il 2,46% (763). In Gallura i Si sono pari al 96,39% (72.936 voti) contro il 3,60% dei No (2.729).
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Nell’Oristanese, provincia in cui si è registrata la più alta percentuale di voti contrari alle centrali atomiche, i Si arrivano al 98,17% (86.307) mentre i No sono all’1,82% (1.608). In provincia di Sassari, infine, i Si sono il 97,78% (157.577 voti) contro il 2,21% dei No espressi da 3.564 votanti. Il quorum per questo tipo di referendum era del 33 per cento.