La disfatta al primo turno delle comunali di Milano di Letizia Moratti contro lo sfidante Pisapia pare stia sortendo effetti anche a livello nazionale. Un 48 per cento di voti contro il 41,58 è quanto è bastato perché ieri il governo venisse battuto per ben cinque volte sulle mozioni riguardanti la situazione delle carceri e, poi, sulle bombe a grappolo. Non tutto è perduto, in ogni caso. Resta, infatti, da capire cosa accadrà al secondo turno del 15 e del 16 maggio. Nel frattempo, la Lega, che stenta a nascondere il serpeggiare di malumori per lo scarso risultato elettorale, che secondo i più ha dato luogo ad un raffreddamento dei rapporti con il Cavaliere, cerca di minimizzare. Il leader del Carroccio, a chi gli ha chiesto quale fosse lo stato d’animo di Berlusconi ha risposto: «Si renderà ben conto che ieri il governo è andato sotto cinque volte… Però l’ho sentito abbastanza sicuro che quello che è avvenuto ieri non si ripeterà più». Il Senatur, poi, assicura che non c’è stato alcun strappo tra il suo partito e il premier. E, riferendosi all’imminente ballottaggio in cui il centrodestra dovrà giocarsi il tutto per tutto, annuncia: «A Milano dobbiamo fare una battaglia. La Lega non lascia Milano nella mani di uno che vuol fare la moschea più grande d’Europa, vuol riempirci di clandestini e trasformare Milano in una “zingaropoli”».
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