Di moderare i toni della campagna elettorale, nessuno sembra neanche volerne sentire parlare. Tantomeno Bossi che, da un banchetto della Lega, dove, a Milano ha tenuto un breve comizio in sostegno di Letizia Moratti al ballottaggio, ha annunciato: «Bisogna andare in cabina elettorale e votare bene, non possiamo tagliarci le balle con Pisapia». Poi, continuando a parlare da un megafono, ha aggiunto: «Oggi Milano dimostra se è o non è una capitale, perché se si riempie di zingari è un crimine contro i milanesi e tutta la Lombardia».
Rispetto all’esasperazione del clima, ha riferito di aver lasciato a casa alcune migliaia di giovani intenzionati a partecipare al comizio: «con questi della sinistra – ha detto – che vogliono picchiare la gente». Mentre Bossi si aggirava per via Farini, solo il presidio dei carabinieri, in effetti, ha impedito che le urla e gli insulti di molti sostenitori di Pisapia presenti non si trasformassero in un aggressione fisica. Gettando il sigaro per terra e agitando il pugno, Bossi ha replicato ai manifestanti: «Vanno in giro a spaventare la gente. Però state attenti che la gente non si spaventa più, né tantomeno la Lega».
Che la Moratti non sia mai andata particolarmente a genio alla Lega, non un mistero. Il leader del Carroccio, infatti, annunciando l’impegno della Lega a farla vincere al secondo turno, non le ha lesinato alcune stoccate. «La teniamo sotto tiro noi, Letizia Moratti – ha detto Bossi -. La sosterremo ma deve fare molto meglio del passato: poteva fare di più, però è vero che non aveva soldi, ma adesso col federalismo fiscale i soldi arriveranno ai Comuni che erano penalizzati dal patto di stabilita».