L’ipotesi di trasferire alcuni ministeri a Milano – si tratterebbe di una promessa elettorale alla Lega Nord in cambio del sostegno al ballottaggio a Letizia Moratti – sta creando dissapori tra Pdl e Lega. Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, rispettivamente capigruppo del Pdl alla Camera e al Senato, avevano frenato l’idea con un nota congiunta in cui lanciavano la possibilità di «conferenze periodiche fatte a Milano e a Roma fra i ministri economici e delle Infrastrutture con i presidenti di Regione e i sindaci dei Comuni capoluogo». Rispetto al presidente lombardo Roberto Formigoni che sull’argomento si era dichiarato particolarmente scettico – «sarebbe importante, aveva detto, il trasferimento alle Regioni di quelle competenze in più che chiediamo da tempo e che sono previste nell’articolo 116 della Costituzione sul federalismo differenziato» – il capo del Carroccio Umberto Bossi ha replicato con una pernacchia. Poi, ha aggiunto: «Formigoni stia zitto è presidente della Regione Lombardia per i voti della Lega, non ci credo che dica no ai ministeri in Lombardia, perché sono troppi soldi che girano attorno ai ministeri, Milano ci guadagnerebbe troppo perché Formigoni possa permettersi di dire no». Formigoni dal canto suo, sottolineando la nota di Gasparri e Cicchitto, ha ricordato come «senza i voti del Pdl la proposta della Lega non va lontano».
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