Elezioni Repubblica Ceca 2025, domani i risultati: perché Andrej Babis favorito "spaventa" Ue, ma avrà bisogno di fare alleanza per formare il nuovo governo
ELEZIONI REPUBBLICA CECA 2025, OGGI E DOMANI AL VOTO
Urne aperte oggi e domani in Repubblica Ceca per le elezioni legislative 2025, che potrebbero catapultare nuovamente al potere il magnate miliardario Andrej Babis. Si tratta di una tornata elettorale cruciale, perché rischia di allargare il blocco anti-establishment nel cuore dell’Europa centrale.
In realtà, i cechi votano per l’elezione dei 200 legislatori che occupano la Camera dei deputati e, per la prima volta, possono farlo anche coloro che vivono all’estero. I risultati cominceranno ad arrivare dopo la chiusura dei seggi, prevista alle 14 di sabato; le indicazioni preliminari sono attese nel tardo pomeriggio, mentre quelle definitive in serata.

Dai sondaggi è emerso che nessun singolo partito dovrebbe riuscire a ottenere una maggioranza assoluta. Il partito vincente dovrà quindi probabilmente negoziare una coalizione o cercare sostegno per formare un governo di minoranza. Questo è lo scenario in cui potrebbe ritrovarsi Babiš, già in passato primo ministro.
ELEZIONI REPUBBLICA CECA 2025, COSA DICONO I SONDAGGI
Sulla scheda elettorale compaiono 26 partiti, ma secondo l’analisi di Politico solo 8 circa hanno possibilità effettive di essere eletti, stando agli ultimi sondaggi pubblicati il 28 settembre, poiché è prevista una soglia di sbarramento del 5%. Le rilevazioni suggeriscono che il partito populista di destra ANO, guidato da Babis, sia destinato a vincere: gli veniva attribuito circa il 30% dei consensi, dunque ci si aspetta che possa diventare il prossimo capo del governo ceco.
L’alternativa principale – rappresentata dall’attuale coalizione di governo di centrodestra composta da democratici civici, democratici cristiani e liberal-conservatori – è indietro al 19%. Si tratta del più basso livello di sostegno pubblico registrato da un esecutivo ceco dal 2013, probabilmente a causa delle impopolari misure di austerità adottate.
Al partito di estrema destra, anti-immigrazione ed euroscettico Libertà e Democrazia Diretta (SPD), i sondaggi attribuiscono il 13%. Il partito di centrodestra STAN, quarto membro della coalizione, corre invece da solo, con l’11%, quota che sarebbe stata preziosa proprio nella contrapposizione a Babiš. A settembre ha lasciato la coalizione il Partito Pirata, di orientamento liberale, che potrebbe ottenere fino al 10%.
Secondo Politico, però, potrebbero essere decisivi i partiti più piccoli, come l’estrema sinistra Stačilo! o i gruppi di destra Motoristé sobě e Oath, se superassero la soglia del 5%, perché sarebbero in grado di pesare nella formazione di un nuovo governo con Babiš.
IL REBUS UCRAINA E LE POSSIBILI ALLEANZE
Le elezioni ceche del 2025 sono seguite con attenzione anche in Ucraina, visto che la Repubblica Ceca ospita il maggior numero di rifugiati ucraini pro capite nell’UE ed è stata finora un forte sostenitore di Kiev nella sua lotta contro la Russia. Ma Babiš ha promesso di ridurre il sostegno all’Ucraina ed è stato particolarmente critico verso gli aiuti militari inviati da Praga.
Secondo il politologo Petr Kaniok, l’ANO non è un partito «apertamente filorusso, ma molto più incline alla Russia, molto meno all’Ucraina». Babis potrebbe inoltre scontrarsi con l’UE anche su politiche migratorie e Green Deal.
A livello nazionale, queste elezioni potrebbero segnare il successo, per la prima volta dalla caduta del comunismo nel 1989, di partiti estremisti che sostengono l’uscita dall’UE e dalla NATO.
Babiš vorrebbe governare da solo, ma a meno che il suo partito non riesca a ottenere più del 40% dei seggi, questo scenario appare improbabile. Sia l’attuale coalizione di governo sia ANO hanno escluso una collaborazione reciproca: restano quindi solo i partiti più piccoli come potenziali partner. Gli equilibri saranno però più chiari solo dopo i risultati definitivi.
