Elezioni Romania 2025, dai cittadini morti nelle liste elettorali ai seggi senza schede: il rischio brogli, l'allarme del leader della destra George Simion
ELEZIONI ROMANIA 2025, IL RISCHIO BROGLI ALLE URNE
Alla fine ha ammesso la sconfitta, ma George Simion ha denunciato irregolarità nel ballottaggio delle elezioni presidenziali in Romania, dopo la chiusura dei seggi. Prima, in un post su Facebook, ha scritto di aver vinto, anche se già mentre parlava i risultati lo davano in netto svantaggio rispetto al rivale Nicușor Dan. Successivamente, a Repubblica, il leader del partito romeno AUR (Alleanza per l’Unione dei Romeni) ha segnalato delle irregolarità e paventato il rischio di brogli: dalle persone morte ma iscritte nelle liste elettorali, alla questione dei seggi all’estero senza schede elettorali, vicende per le quali auspica verifiche.
Dunque, le parole di Simion alimentano dubbi sulla regolarità del voto in Romania, su cui però, al momento, non sono emerse prove tali da avvalorarli. «Abbiamo 1,7 milioni di morti che risultano ancora nelle liste elettorali», ha dichiarato Simion, secondo cui andrebbe verificato se queste persone siano “resuscitate” ieri; per questo ha chiesto dettagli sui nominativi per effettuare una verifica puntuale. Ma non è finita qui: «Poi abbiamo scoperto che nella diaspora c’erano seggi elettorali senza schede».
ELEZIONI ROMANIA 2025, DAL CASO EXIT POLL ALLE FAKE NEWS
Al momento non sono emerse irregolarità, ma George Simion è pronto a fare ricorso in tutte le sedi, anche a livello internazionale, qualora dovessero emergere elementi concreti. Di sicuro, il clima in cui si sono svolte le elezioni presidenziali in Romania è stato particolarmente teso.
«Noi abbiamo avuto un voto annullato, perché non piaceva come i romeni avevano votato», ha aggiunto a Repubblica. Ieri, all’ora di pranzo, aveva già convocato i giornalisti davanti al Parlamento, paventando l’ipotesi di brogli elettorali; solo nel cuore della notte ha infine concesso la vittoria, anche perché gli exit poll inizialmente non avevano registrato i voti della diaspora, ovvero quelli dei romeni che vivono all’estero e che, due settimane fa, avevano attribuito a Simion il 60 per cento delle preferenze.
Dunque, il duello è durato fino alla sera; poi, il leader dell’estrema destra ha riconosciuto la vittoria dell’avversario. Ma nel pomeriggio si era già allungata l’ombra delle interferenze russe, con tre ministeri romeni che avevano messo in guardia contro le fake news diffuse su Telegram e TikTok, come il video di soldati francesi in uniforme romena pronti a un presunto attacco.