Eligia Ardita rivive grazie ad Eligia, la piccola messa al mondo due mesi fa dalla sorella Luisa Ardita: «Dopo la tempesta sta uscendo finalmente il sole: qui abbiamo la piccola Eligia, sono molto emozionata. Ho avuto questa grande regalo che ho chiesto a Dio», le sue parole ai microfoni de La vita in diretta. Duro il giudizio di Luisa su Christian, il marito di Eligia condannato all’ergastolo in primo grado: «Anche dopo la perdita di moglie e figlia, il giorno della tumulazione andò in banca per fare dei movimenti: per lui era più importante svolgere dei movimenti bancari che dare l’ultimo saluto alla moglie e alla figlia. Tanti altri atteggiamenti che purtroppo ci hanno fatto veramente male, oltre alla delusione: avremmo potuto condividere le gioie di famiglie, siamo una famiglia unita dove la base sono l’amore e l’unione. Oggi si perde tutto questo». Agatino, padre di Eligia, ha evidenziato: «Il momento più terribile? Le ultime udienze, quando non ha avuto il coraggio di pentirsi e dire come stavano le cose. Poi le autopsie. Lui si è presentato in Appello sostenendo la tesi di una morte naturale. Noi chiediamo che si passi da procurato aborto a infanticidio: avrebbe potuto salvare Giulia». Il padre di Eligia poi ricorda: «Eligia era una grande lavoratrice, pensava a casa, lavoro e sacrifici. L’ultima immagine che ho di lei è di quella sera che ero a casa con lei, abbiamo giocato con la bimba e con la cagnolina. Ci siamo salutati dicendoci “ci vediamo domani”, invece ci siamo rivisti dopo un’ora con lei stesa a terra, nera e gelida». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ELIGIA ARDITA UCCISA DAL MARITO CHRISTIAN LEONARDI
Omicidio Eligia Ardita, le motivazioni della sentenza della corte d’Assise di Siracusa che ha condannato all’ergastolo il marito Christian Leonardi. Un macabro delitto che risale al 19 gennaio 2015, con l’infermiera incinta rinvenuta senza vita nell’appartamento di via Catalabiano. Dopo due anni di processo l’ex guardia giurata è stato condannato a fine pena mai e, come sottolinea Meridio News, la sentenza si fonda su tre elementi principali: la confessione poi ritrattata, i rilievi dei carabinieri del Ris di Messina nella scena del crimine e gli esiti dell’autopsia. Christian Leonardi, responsabile dell’omicidio e di aver provocato l’aborto della donna all’ottavo mese di gravidanza, ha ucciso Eligia «colpendola più volte al capo e soffocandola mediante la pressione della mano sulla bocca e sul naso in modo da determinarne il rigurgito del cibo e il conseguente soffocamento per ostruzione delle vie respiratorie».
OMICIDIO ELIGIA ARDITA, LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA
Meridio News sottolinea che i giudici hanno riconosciuto anche «l’aggravante di avere agito per futili motivi riconducibili a un contrasto sulle modalità di vita familiare, con particolare riferimento all’opportunità (per lui, ndr) di non uscire di casa per recarsi a una sala Bingo». Dopo la richiesta della moglie di non uscire, Leonardi ha spinto violentemente Eligia contro il muro per immobilizzarla, con la donna che iniziò a vomitare fino a crollare a terra prima di conoscenza. Si legge ancora nelle motivazioni: «Leonardi si rendeva conto di avere commesso qualcosa di irreparabile e, dopo avere riflettuto sul da farsi, decideva di mettere la moglie sul letto, e di fare sparire ogni traccia cambiandole i vestiti sporchi, pulendo le tracce di vomito. Il feto che la moglie portava in grembo (che viene descritto come una «bella bambina dal peso di 1,950 chili») con elevato grado di probabilità, si sarebbe potuto salvare se l’imputato, anziché dedicarsi alacremente a cancellare le tracce dell’efferato delitto, avesse richiesto tempestivamente l’intervento del 118».