Tanti i personaggi famosi che in questi giorni stanno scendendo in piazza negli Stati Uniti, per manifestare il proprio dissenso a seguito della morte del 46enne afroamericano George Floyd. Fra i volti noti anche Elisabetta Canalis, ex velina, da anni trasferitasi a Los Angeles dove vive assieme al marito Bran Perri e alla figlia Skyler. La showgirl e modella ha condiviso la propria esperienza attraverso Instagram, un video in cui si è appunto mostrata in mezzo alla folla, corredato da una lunga didascalia. “Oggi sono stata per qualche minuto ad una manifestazione – ha scritto l’ex fidanzata di George Clooney – e ho visto delle bellissime immagini di pace e cooperazione tra i partecipanti. Questo è il messaggio che deve passare, usare il dialogo per ottenere la pace. Coloro che stanno distruggendo, rubando ed usando violenza stanno sabotando il vero significato delle proteste facendo dei manifestanti dei criminali. Oggi le persone regalavano fiori e salutavano la Polizia che non era lì per picchiare nessuno. Spero che queste giornate diventino storia e che chi è al governo non perda questa grande chance per attuare un cambiamento”.
GEORGE FLOYD, LA NUOVA AUTPOSIA: “AVEVA IL COVID”
Moltissimi i vip
che nell’ultima settimana hanno fatto sentire la propria voce, fra chi è sceso in piazza al fianco dei manifestanti, chi invece ha postato il proprio pensiero su Instagram, e chi ha mostrato la propria solidarietà inchinandosi. Nel frattempo è emersa la notizia che George Floyd fosse positivo al coronavirus. Secondo la Cnn, la seconda autopsia eseguita sul cadavere del 46enne ucciso a Minneapolis, avrebbe appunto evidenziato la positività dello stesso al covid-19. Il medico legale Andrew Baker ha spiegato di aver eseguito un tampone nasale alla vittima, e che tale test può rilevare la presenza del virus anche “settimane dopo l’insorgere della malattia e la sua risoluzione. Il risultato dell’autopsia – ha aggiunto – riflette una positività asintomatica ma persistente”. Il coronavirus, ha fatto ancora sapere il medico legale, non è comunque stato responsabile della morte di Floyd.