È stato Elon Musk e non Johnny Depp a picchiare Amber Heard? Questa è la nuova, clamorosa indiscrezione emersa nel corso del processo in corso a Londra contro il tabloid “The Sun”, che vede il protagonista di “Pirati dei Caraibi” e la sua ex moglie lanciarsi accuse continue. Come rivelato dai principali media d’Oltremanica, durante l’ultima udienza due testimoni della difesa (facenti parte del personale che lavoravano nell’edificio dell’Eastern Columbia dove Depp viveva) hanno riferito che a esercitare violenza sull’attrice sarebbe stato proprio il fondatore di Tesla. I due non solo hanno giurato di non avere notato ferite sul volto della signora Heard dopo il 21 maggio (quando, stando all’accusa, l’attore avrebbe scagliato il suo smartphone addosso alla consorte, provocandole una vistosa ferita), ma, per bocca della signora Esparza, è emerso che un taglio rosso e alcuni lividi attorno a un occhio sarebbero stati notati solo il 27 maggio e il 4 giugno date in cui Johnny Depp non era nella sua casa, da dove sarebbe invece passato Elon Musk.
ELON MUSK HA PICCHIATO AMBER HEARD? L’AVVOCATO DI DEPP: “NON È STATO JOHNNY”
Oltre alla signora Esparza, è giunta anche la testimonianza del suo collega Romero, circa la presenza di Elon Musk nell’appartamento di Amber Heard, presso cui si è recato “più volte alla settimana”, approfittando della lontananza di Johnny Depp, impegnato sul set per le riprese di un film. Inoltre, Musk era solito giungere a casa di Heard intorno alle 23, restandovi almeno sino all’una di notte. L’avvocato dell’attore, Adam Waldman, a tal proposito, ha asserito: “Johnny Depp ha lasciato il Paese dopo la più famosa bufala sugli abusi nei confronti della signora Heard, la quale ha affermato che lui le ha lanciato un telefono nell’occhio destro. Eppure due settimane dopo, il capo portineria dell’edificio ha testimoniato di aver visto la signora Heard con un livido sotto l’altro occhio, lividi a forma di dito sulla gola e un braccio bendato. È stato Elon Musk a recarsi presso l’attico del signor Depp durante la sua assenza di due settimane”.