EMANUELA ORLANDI, IL MISTERO DEL VOLO DELL’83
Il giallo del volo Roma Londra dell’83 su cui avrebbe potuto esserci Emanuela Orlandi viene rievocato oggi da “Linea di confine“. Il programma di Rai 2 ne parlerà con Giuseppe Dioguardi, ex maresciallo dell’aeronautica che all’epoca lavorava come segretario particolare del Ministero della Difesa. La pista di Londra non è nuova, ne ha parlato anche Pietro Orlandi, ma soprattutto lo stesso Dioguardi in un’altra trasmissione tv, “Farwest“.
L’ex maresciallo ha rivelato che nell’estate dell’83 ci fu un rappresentante del Vaticano che sollecitò il ministro Spadolini per far partire un volo da Roma verso Londra. Doveva partire dall’aeroporto militare di Ciampino ed era richiesto un mezzo Cai, usato dai servizi segreti. La richiesta riguardava solo quattro persone, due uomini e due donne, e per quanto riguarda il personale di bordo, dovevano esserci solo pilota e copilota. Erano passate poche settimane dalla scomparsa della 15enne.
LA RICHIESTA “ATIPICA E ANOMALA” DEL VATICANO
Proprio il fratello di Emanuela Orlandi si è lanciato in un’ipotesi per quanto riguarda l’identità di quel prelato: sarebbe il cardinale Piovanelli. L’ex maresciallo dal canto suo non ha mai fatto alcun nome, limitandosi a far riferimento a un alto prelato del Vaticano.
Per quanto riguarda quella richiesta, la definì “atipica e anomala“, visto che i viaggi vaticani avvenivano sempre con Alitalia. Ma Dioguardi ha anche rivelato che fu fatto il nome di Emanuela Orlandi, “per la serie ‘non bastano le indagini che dobbiamo fare, adesso si mettono pure a chiedere i voli’. Ma non sapremo mai se quel volo era per lei“.
Al Corriere ha aggiunto che la richiesta ci fu tra la fine di agosto e l’inizio di settembre dell’83 e fu specificato di usare, tramite la compagnia aerea privata che usavano i servizi segreti italiani, l’ingresso vip dello scalo di Ciampino, preferibilmente in tarda serata, così da poter “svolgere l’operazione con maggiore tranquillità“. Il giorno dopo sarebbe intervenuto anche un politico italiano molto noto, che l’ex maresciallo ha definito di “primissimo piano“.
IL PRESUNTO MURO DEL VATICANO
Giuseppe Dioguardi, sentito in passato anche per il caso Ustica, è stato già sentito dalla magistratura italiana, che indaga sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, e dalla Commissione parlamentare. Ai microfoni di Farwest nel dicembre scorso ha rivelato di aver provato a contattare la magistratura vaticana, in particolare l’ufficio del promotore di giustizia del Vaticano, in ben tre occasioni, ma si sarebbero rifiutati di ascoltarlo.