Lo storia della fisica diventa protagonista di un itinerario didattico impegnativo: nella classe seconda di un ITI, insegnante e studenti ricostruiscono il cammino sperimentale e concettuale che ha portato gli scienziati della prima metà dell’ Ottocento a individuare lo realtà del campo elettromagnetico.
Un insegnamento della fisica interessante e efficace che poggia su due fondamenti: adeguatezza pedagogica e correttezza storica,
All’Istituto Tecnico Industriale la fisica viene insegnata solo nel biennio perché è concepita come propedeutica alle materie tecniche del triennio e quindi è materia di base sia sul piano dei contenuti che su quello metodologico.
Nel 1996, in un periodo in cui cercavo una modalità più efficace di presentazione della fisica ai ragazzi del biennio, ho frequentato un corso di aggiornamento per docenti di scuola superiore dal titolo L’apprendimento della fisica come reinvenzione guidata.1
Nel lavoro e nel confronto con i colleghi ho compreso l’importanza di un approccio alla materia più «creativo» per me e per i miei alunni. Da allora ho cominciato a orientare il mio lavoro di impostazione dei programmi, delle lezioni in classe e in laboratorio, secondo la modalità sottolineata nel corso: «creare interesse e curiosità per le cose, in primo luogo formulando domande e non fornendo risposte preconfezionate» o anche «partire dalla realtà come problema e sviluppare un’attività di conoscenza.»2
In particolare ho raccolto l’invito a considerare la dimensione storica come essenziale alla comprensione dei concetti fisici accompagnando così gli alunni a scoprire che «le leggi che studiamo oggi non sono sempre state così: esse sono frutto di un’evoluzione della conoscenza che è una storia di tentativi, fatiche, successi ed insuccessi da parte degli uomini di scienza, Allora la fatica che caratterizza la comprensione da parte dei nostri studenti non è diversa da quella che sempre l’uomo ha compiuto per giungere alla scoperta e alla conoscenza, non è una fatica inutile.»3
Classe prima: inizia il progetto
L’attività interdisciplinare che descrivo si è sviluppata nell’arco del biennio, su tematiche diverse, ma con la medesima metodologia didattica. In particolare, il lavoro svolto nella classe prima, ha creato le condizioni per lo svolgimento della più impegnativa attività programmata per la classe seconda.
In prima, prendendo spunto dal «percorso di fisica e storia»4 svolto da Patrizia lotti e Marco Pellegrini all’IPSIA A. Parma di Saronno nel biennio 1994 – 1996, nelle ore di lezione riservate all’Area di Progetto (attività interdiscìplinare obbligatoria nel nostro istituto), ho proposto ai miei alunni un percorso su «l’evoluzione storica del concetto di moto» .
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Novella Sestini
(Docente di Fisica)
Note
II corso è stato realizzato a Milano dal gruppo 8EED. Cfr.: AA. Vv., L’apprendimento della fisica come reinvenzione guidata, Alti del Corso di aggiornamento SEED. Ce.se.d., Milano 1996.
Op. ciI., p. 135.
Op. CiI., p. 141.
II progelto didaltico citato, intitolato L’evoluzione del concetto di calore , ha vinto il secondo premio del concorso ” Federchimica Giovani ” nel 1995. Cfr.: P. lotti . M. Pellegrini , Fisica e storia, Ce.se .d .. Milano 1996; P. Grisetti, P lotti e M. Pellegrini , Alla ricerca di nuovi cieli, in: Emmeciquadro n° 02 – giugno 1998.
© Pubblicato sul n° 07 di Emmeciquadro