Questo libro contiene esperienze e testimonianze, raccolte da Giorgio Bolondi (attuale Presidente della Commissione Italiana per l’insegnamento della Matematica), che offrono spunti interessanti per rispondere alla domanda sul senso dell’apprendere e insegnare matematica.
I personaggi intervistati appartengono a svariati campi della matematica, presentata quindi da angolature inattese, che ne esaltano il fascino.
Emilia Mezzetti è ricercatrice di geometria algebrica, si occupa da molti anni della presenza delle donne nella scienza e nella matematica. Come in molti campi della società, le donne non hanno avuto facile accesso al mondo della ricerca e del sapere accademico. Nel passato? O anche oggi?
Giorgio Dendi, bancario, enigmista, preparatore della Nazionale Italiana di Giochi matematici, mostra proprietà inattese dei numeri, che riempiono di stupore e che possono davvero affascinare. «Il bello dei giochi matematici è che tutti, a tutte le età, possono avvicinarsi ai problemi proposti, e ognuno li risolverà a modo proprio, secondo le sue conoscenze e intuizioni. Ricordo un problema che abbiamo risolto in 6 modi completamente diversi, […] ma su uno solo di questi metodi si poteva commentare “che elegante!”». Al di la del risultato, la soddisfazione maggiore è nella bellezza.
Mirko Degli Esposti e Gian Marco Todesco mostrano aspetti inattesi: si può misurare lo stile di uno scrittore o di un musicista per contribuire all’attribuzione di testi a un autore? Si può costruire un’immagine degli oggetti geometrici dello spazio quadrimensionale? Tentativi inattesi e interessanti.
Un’altra sorpresa. «Con la cultura si può vivere. Con la cultura, come con lo sport, può vivere tanta gente e si può dar da mangiare allo spirito, dimensione nascosta dell’essere umano non meno reale che un intestino o uno stomaco». Può capitare anche con la matematica? Certamente, perché è accaduto a Valerio Vassallo: «In questo contesto la mia creatività […] si è mossa lungo vari assi: libri innanzi tutto, uno spettacolo teatrale, mostre e film». Le bolle di sapone sono un argomento appassionante, ed ecco nascere Bubbles… il sogno di Alice, reso possibile dall’incontro con un’attrice esperta del mimo corporeo. Lo spettacolo, presentato con successo sia in Francia (dove l’autore vive) che in Italia, nasce dall’idea di trasportare lo spettatore nel mondo meraviglioso della geometria. Quello che è successo a uno, afferma la possibilità che possa succedere ad altri.
Incontriamo un Professore Emerito, Jean-Pierre Kahane, testimone di primo piano della storia della matematica del XX secolo. Egli ci aiuta a capire il mondo dei matematici professionisti, attraverso il racconto della sua esperienza di ricercatore e pensatore impegnato per la comunità dei matematici.
A Federico Peiretti, insegnante, giornalista, direttore di Polymath, è chiesto come appassionare i ragazzi alla matematica. Tra le sue tante affermazioni, riporto questa, solo apparentemente semplice: «basta abbandonare i calcoli per svolgere i quali è sufficiente una calcolatrice, che ovviamente deve essere a disposizione di ogni studente, in classe e fuori, e aprirsi invece a problemi e indagini storiche e attuali». Con poche parole inchioda noi insegnanti al nostro peccato originale, andare avanti senza fantasia né senso critico.
Una sorpresa affascinante ci viene anche da Angelo Guerraggio, che demolisce con una breve panoramica storica sui matematici risorgimentali il pregiudizio che i matematici vivano fuori dalla realtà.
Tra tanti matematici, anche alcuni eccellenti esperti di didattica: Rosetta Zan, Bruno D’Amore, Martha Isabel Fandiño Pinilla. Rosetta Zan è una delle maggiori esperte sulle difficoltà in matematica, di cui parla in un articolo densissimo che potrebbe diventare oggetto di discussione e formazione per gli insegnanti di questa disciplina, in ogni tipo di scuola.
Bruno D’Amore riesce a sintetizzare con la sua abituale chiarezza le principali affermazioni teoriche di una disciplina ormai consolidata, la didattica della matematica, soffermandosi sulla necessità di una preparazione forte sul tema dell’epistemologia della matematica da parte dei futuri docenti.
Martha Fandiño Pinilla si sofferma sul tema attualissimo delle competenze, ponendo attenzione anche a descrivere cosa deve fare un insegnante che vuole suscitare competenze in matematica.
Dunque un libro che allarga gli orizzonti, che fa vedere la matematica come un pensiero ricco, intrecciato con la realtà, con il gusto del bello, con il desiderio della scoperta. Particolarmente utile agli insegnanti di scuola secondaria superiore, ai quali offre possibilità adatte anche al lavoro in classe, ma interessante per gli insegnanti di qualsiasi tipo di scuola per approfondire il senso della disciplina che stanno insegnando.
Da proporre agli allievi, accompagnandoli nella lettura con alcune riprese comuni in classe dei temi trattati.
AA.VV.
(a cura di Giorgio Bolondi)
Perchè studiare la matematica?
Pearson – Milano-Torino 2012
Pagine 192 – Euro 16,00
Recensione di Anna Paola Longo
(Associazione MA.P.ES. – Metematica, Pensiero, Esperienza)
© Pubblicato sul n° 46 di Emmeciquadro