Secondo un recente studio francese realizzato da un’équipe dell’Università La Sorbonne di Parigi, alcuni emulsionanti come mono e digliceridi degli acidi grassi, ma anche carragine e pectine, possono provocare un maggior rischio di cancro al seno e alla prostata. Lo studio, sottoposto a revisione paritaria, è stato pubblicato sulla rivista scientifica PLOS Medicine ed è stato effettuato analizzando 92mila adulti per un periodo di 6-7 anni, riscontrando 2.604 casi di cancro, come tumori al seno, alla prostata e al colon retto, così come si legge su lindipendente online.
Anche se gli studi necessitano di ulteriori approfondimenti, gli scienziati hanno espresso grande preoccupazione in quanto i risultati emersi «sollevano seri interrogativi sull’uso indiscriminato di emulsionanti alimentari nella nostra dieta quotidiana» e «potrebbero avere un impatto significativo sulle politiche alimentari» in futuro. L’emulsionante è una sostanza che stabilizza un’emulsione agendo come un tensioattivo e diminuendo la tensione superficiale dei liquidi.
EMULSIONANTI CIBI INDUSTRIALI ASSOCIATI A MAGGIOR RISCHIO CANCRO: IL COMMENTO DI PIER LUIGI ROSSI
Vengono utilizzati ampiamente in ambito alimentare come ad esempio la lecitina, contenuta nel tuorlo dell’uovo e usata anche nella maionese e nella salsa olandese, ma anche i semi di senape. Secondo la ricerca le sostanze associate ad un maggior rischio di cancro sono i mono- e digliceridi degli acidi grassi, le carragenine e le pectine: i primi possono essere presenti nel pane, riso a rapida cottura, gelati confezionati, dessert, oli e grassi animali o vegetali.
Le carragenine possono trovarsi nel dentifricio e in medicinali, ma anche in gelati, caramelle, confetti, biscotti, frutta candita e carni e pesci in scatola. Le pectine, infine, sono usate in prodotti a base di panna, edulcoranti, gelatine, marmellate e confetture. «Questi risultati destano grande preoccupazione e sollevano seri interrogativi sull’uso indiscriminato di emulsionanti alimentari nella nostra dieta quotidiana», ha spiegato Jean-Pierre Michel, coautore dello studio e professore. Se i risultati dello studio saranno confermati da ulteriori ricerche, potrebbero «avere un impatto significativo sulle politiche alimentari e sulla regolamentazione dell’industria alimentare».
EMULSIONANTI CIBI INDUSTRIALI ASSOCIATI A MAGGIOR RISCHIO CANCRO: IL COMMENTO DI PIER LUIGI ROSSI
Pier Luigi Rossi, medico specialista in Scienza dell’alimentazione e docente all’università degli Studi di Siena, ha invece commentato dicendo: «Queste molecole hanno la capacità di unire l’acqua con l’olio e sono utilizzati dall’industria alimentare per tenere insieme alimenti di provenienza diversa. Gli emulsionanti alterano il muco intestinale che riveste l’intera superficie del tubo intestinale e di tutto il sistema gastroenterico».
L’azione degli emulsionanti «è nota già da molto tempo», ma la legge europea che ne regolamenta l’uso, che è stata varata nel lontano 2008, quindi ben 16 anni fa «è una legge superata che non tiene conto di questi sedici anni di ricerca scientifica che hanno ampiamente dimostrato l’effetto negativo degli emulsionanti sulla parete intestinale e nello stomaco». Nei prossimi mesi i ricercatori effettueranno sicuramente altri studi e altre analisi per corroborare ulteriormente i risultati ottenuti in questo interessante studio.