ACCISA MOBILE/ L’esperto: un primo passo contro il caro benzina
Allo studio del consiglio dei ministri un decreto che potrebbe calmierare l’aumento del prezzo della benzina. Si tratta di una accise mobile. Per GILBERTO MURARO è un provvedimento giusto

Arriva l’accisa mobile, o accisa elastica. Il consiglio dei ministri discuterà in tempi brevi un intervento atto a calmierare il prezzo impazzito del carburante, che nelle ultime settimane ha toccato livelli record (superando anche i due euro al litro, punta mai raggiunta in precedenza). L’aumento del prezzo del carburante è un problema che va a toccare direttamente il cittadino, le famiglie, ma anche le imprese, portando a un aumento a catena di tutta una serie di costi aggiuntivi. Nel corso del 2011, infatti, il prezzo del carburante è aumentato di qualcosa come il 41%. Un trend, fanno sapere dalla direzione generale del tesoro, che ha inevitabilmente conseguenze decisive sull’inflazione e sui consumi, finendo per toccare in modo rilevante le condizioni economiche soprattutto delle fasce più deboli. Ma cosa è l’accise mobile? Si tratta di uno strumento che contrasta automaticamente l’aumento dell’Iva quando il prezzo del petrolio si impenna. In pratica si tratta di un intervento per ridurre quella che è soprannominata “la tassa sulla tassa” sulla benzina: l’effetto in realtà non sarà così rilevante dal punto di vista del risparmio, circa uno o due centesimi al litro, che inciderà poi sulla riduzione del gettito fiscale per circa 240 milioni di euro. Ma è un effetto comunque definito importante per fermare l’aumento dei prezzi della benzina.
Secondo Gilberto Muraro, Docente di Scienza delle finanze all’Università di Padova interpellato da ilsussidiario.net, “si tratta di un jolly quello che il governo intende giocarsi con questo decreto”. Spiega Muraro che l’accise mobile sarebbe “un provvedimento corretto perché immediatamente efficace e capace di incidere su un prezzo che è importante per la qualità della vita delle famiglie, oltre che delle imprese, là dove la variabilità del prezzo è un fatto negativo per la programmazione aziendale”. “Naturalmente – avverte Muraro – si crea il problema di eventuali vuoti che potrebbero anche essere non irrilevanti nel gettito complessivo. Su questo allora bisognerebbe che il governo pensasse a una contro-variabile di aggiustamento”.
Secondo diversi esperti, per incidere però realmente sul prezzo della benzina facendolo diminuire occorre una riforma sui meccanismi di distribuzione: “Certo, l’impatto sul consumatore non sarà immediatamente molto rilevante: è chiaro che le variabili fondamentali che incidono sul costo del carburante non si possono cambiare con l’accisa mobile”.
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