È notizia di giornata un duplice interessamento molto concreto, già chiacchierata negli ultimi mesi, di A2A – azienda tra le leader nel mercato dell’energia, nonché prima utility italiana per ricavi e margini – per altre due società come Linea Group e Sorgenia. Con Linea Group, c’è già un pre accordo siglato a metà giugno che riguarda una possibile interazione di carattere industriale: A2a dovrebbe dunque procedere ora, nei prossimi mesi, all’acquisizione in pratica della maggioranza del capitale. Secondo le indiscrezioni che continuano a rimbalzarsi nel mondo della finanza e dell’energia, l’offerta della grande multi-utility lombarda sarebbe mista cash e azioni: il Sole 24 ore poi riporta che si dovrebbero usare 26,9 milioni di azioni proprie, pari allo 0,86% del capitale complessivo. Secondo invece altre voci di esperti, A2a nell’eventuale fusione con Sorgenia avrebbe come obiettivo il deconsolidamento delle centrali termoelettriche a gas, afflitte da una marginalità prossima a zero. È decisivo in questo senso che lo stato, il vero arbitro della partita grazie al contributo fornito ai produttori di energia elettrica, pagati per mettere a disposizione centrali da usare nei momenti di massima domanda. Tra l’altro ricordiamo che nel solo 2014, l’area produzione a ciclo continuo di A2a ha perso circa 68 milioni di euro a livello di EBIDTA, e in quest’anno invece dovrebbe perderne altri 30. Insomma, decisioni delicate che a breve dovranno essere prese in casa A2a: nello specifico, Linea Group ha chiuso il 2014 con 95 milioni di EBITDA ed un debito netto di 352 milioni di euro. Da rilevare un dato, oggi il titolo in borsa di A2a, al netto di una giornata molto difficile di tutta Piazza Affari, ha perso l’1,82%.