“Energia idroelettrica spaventa i pesci”/ Studio WWF: “Frena le specie migratorie”
L’energia idroelettrica spaventa i pesci e ne diminuisce i flussi migratori: lettera di WWF Europe a Bruxelles (“Danneggia anche gli ecosistemi”)

L’energia idroelettrica spaventa i pesci. Questo è il grido d’allarme che giunge da oltre 100 Ong ambientaliste di tutta Europa (per l’Italia ci sono Federazione Nazionale Pro Natura, Legambiente, Coordinamento Nazionale tutela fiumi, Comitato per lo sviluppo sostenibile dell’Alta Val Brembana, CIRF e Canoa Club Trento) che, in una lettera aperta divulgata da WWF Europe, hanno ufficialmente richiesto all’Unione europea di non includere l’energia idroelettrica nel novero delle fonti che beneficeranno di deroghe alla legislazione ambientale dell’Ue.
Ne dà notizia il quotidiano “Libero”, che cita a sua volta la nota ufficiale rilasciata dal WWF: “Il potenziale idroelettrico è già stato sfruttato in Europa, la nuova energia idroelettrica darebbe solo un piccolo contributo alla transizione energetica, causando però danni immensi ai nostri corsi d’acqua”. Una convinzione supportata anche da uno studio scientifico eseguito dallo stesso ente e, in base al quale, si rileva che le specie migratorie di acqua dolce sono diminuite del 93 per cento e il danneggiamento degli ecosistemi sta spingendo all’estinzione i pesci e non solo.
“L’IDROELETTRICO SPAVENTA I PESCI”: DANNI ANCHE ALL’ACQUA
Peraltro, l’idroelettrico non solo spaventa i pesci, ma genererebbe anche problemi all’acqua in sé. Infatti, come sottolinea “Libero”, si tratta di una risorsa presente sulla Terra in quantità sempre inferiori e che “viene sprecata, viene inquinata e, quando le precipitazioni sono copiose, diventa tantissima, ma comunque inutilizzabile. I modelli di precipitazione in Europa sono molto più inaffidabili rispetto al passato proprio per fenomeni climatici imprevedibili e le sempre più frequenti inondazioni mettono a rischio la produzione di energia idroelettrica”.
In altri termini, l’idroelettrico basa la sua produzione su flussi d’acqua costanti, che le bizzarrie sempre più frequenti del meteo, figlie dell’ormai sdoganato climate change, non sono più in grado di garantire. A questo, si aggiunge il fatto che gli ambientalisti temono che i fondi stanziati dall’Europa per la tanto chiacchierata rivoluzione green vadano semplicemente ad arricchire pochi per danneggiare tutti. Pesci compresi.
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