Marco, il figlio di Ennio Morricone, racconta alcuni aneddoti del padre e rivela un dettaglio agghiacciante sul necrologio consegnato prima di morire
Marco, il figlio di Ennio Morricone: “Morto dopo averci consegnato il necrologio”
Ennio Morricone è morto il 6 luglio del 2020 e il figlio Marco, in una intervista toccante rilasciata al Corriere della Sera, ha rivelato alcuni aspetti toccanti relativi agli ultimi giorni di vita del maestro. In primis c’è l’agghiacciante dettaglio sul necrologio, consegnato ai famiglia dal maestro poco prima di morire. Esattamente il giorno prima, dando di fatto un addio intenso e drammatico a tutta la famiglia riunita. “Fu una cosa terrificante, c’era la sensazione che volesse dirci: lasciatemi in pace, voglio andare via. Gli chiesi ‘ma cosa stai dicendo’? Papà rimase impassibile”, il racconto del figlio Marco.
Il padre Ennio Morricone è dunque morto il giorno successivo, lasciando un vuoto incolmabile nei cuori di chi lo amava. La moglie e compagna di una vita di Ennio Morricone, stravolta dal dolore, chiese espressamente di non essere più coinvolta in nessuna iniziativa pubblica. “Consideratemi come una vedova siciliana. Non voglio più apparire”, disse.
Ennio Morricone, il figlio Marco rivela come prendevano forma le sue idee più geniale
Il figlio di Ennio Morricone ricorda il papà come un genitore presente fisicamente, anche se molto impegnato e concentrato sul suo lavoro. “Siamo cresciuti in assenza di musica (compresa la sua). Che era nella sua testa. E non voleva farsi influenzare”, la curiosità rilevata ma Marco Morricone sempre al Corriere della Sera. Un dettaglio che spiega al meglio la grande personalità e la creatività del maestro. Suo figlio Marco avrebbe tantissimi aneddoti da raccontare sul papà, ma si sofferma sul suo essere meticoloso, nella capacità o nel talento di ritrovarsi nel suo disordine, per ispirarsi e creare.
“Gli intoccabili lo scrisse in bagno di notte, Sacco e Vanzetti sulla spiaggia al mare, Sostiene Pereira sulla scia di un corteo che manifestava sotto casa. Era terribilmente curioso”, ricorda amorevolmente Marco.