Enrico Beruschi protagonista della puntata di "Techetechetè" su Rai1: dal successo di "Drive In" al ritorno in tv a "La sai l'ultima"
Enrico Beruschi oggi: “sono fortunato essendo in pensione”
“Verranno comunque i tempi migliori” con queste parole Enrico Beruschi ha commentato i lunghi mesi di quarantena trascorsi in casa a causa dell’emergenza sanitaria da Coronavirus. Intervistato da Leccotoday (data 9 maggio 2020), Beruschi ha raccontato come ha trascorso il suo lockdown “con tranquillità e serenità” e in buona compagnia visto che è stato con la moglie. Durante la quarantena il comico ha pensato molto al passato e proprio al primo incontro con la moglie come ha raccontato a Leccotoday: “stando in casa mi sono tornati alla mente i ricordi di quando con mia moglie eravamo morosi. Ci siamo conosciuti sullo stesso luogo di lavoro. Dal “piacere… piacere…” che ci siamo scambiati sono passati cinquantatre anni che siamo insieme e la vita continua ancora”. Impossibile poi non parlare della chiusura dei teatri per via della pandemia, una chiusura forzata, ma necessaria anche se Beruschi ha precisato: “il teatro manca, e tanto. Riguardo con rimpianto ai lavori fatti in epoca di non pandemia”. Durante il lockdown però Beruschi ha “riportato in vita” il personaggio di Candido grazie al giornalista Egidio Bandini: “mi hanno affidato l’articolo di ultima pagina in cui esterno le osservazioni di una persona qualunque. Contento anche perché dal Candido, quello storico diretto da Giovannino Guareschi, ho imparato a leggere e interpretarne i contenuti”.
Enrico Beruschi: “la gente ha voglia di risate”
A differenza però degli altri lavoratori dello spettacolo, Enrico Beruschi non nasconde di ritenersi fortunato: “sono in pensione. Coloro che fanno questo mestiere in questi momenti sono alla disperazione. Il problema del pane per me non c’è. Al massimo per il prosciutto, il companatico”. Nonostante tutto però il comico e attore ha un messaggio di forza e speranza per tutto: “dobbiamo perare in un futuro che comunque ci sarà, credo migliore di quello in cui stiamo vivendo ora. Mi sono riletto anche i Promessi Sposi, la peste nera, per riportarmi a quel periodo e fare dei raffronti con noi. È brutto il nome con cui lo hanno voluto chiamare: Covid 19, ci sta sconvolgendo”. Infine ha concluso dicendo: ” l’umorismo in televisione è poco. L’ironia poca, la satira assolutamente niente. Ma la gente ha voglia di risate. Se guardi sui social, tutti si improvvisano spiritosi e qualcuno fa anche sorridere. Da parte mia sto pensando a scrivere un nuovo libro”.
