Enzo Iacchetti, storico volto della tv, da anni collega di Ezio Greggio al timone di Striscia La Notizia, si è raccontato in una bella intervista concessa a Specchio. Enzino ha recentemente scritto un libro in cui ha parlato della pandemia di covid, dei medici e in generale del personale sanitario: “Per me sono tutti parte di Gesù Cristo – racconta – io non rubo, come mi ha sempre insegnato mio padre, non dico delle bugie nere, qualche ‘bugietta’ bianca sì qualche volta, tipo ‘non sto bene’ perchè ho voglia di andare a dormire”. Sul rapporto di Enzo Iacchetti con la fede: “Non sono indifferente, a casa ho una collezione di crocefissi: uno ha in croce Ilaria Alpi, uno Giulio Regeni. Mi piace andare nelle chiese piccole, sedermi lì, guardare la Croce, pensare alla sofferenza di quel Gesù che per me è un rivoluzionario. E credo nella beneficenza, nella restituzione di qualcosa da parte di chi ha avuto tanto, come me”.
Una beneficenza che Enzo Iacchetti mette in pratica anche grazie ai social: “Mi sono scocciato di rispondere alle migliaia di persone che scrivevano ti spacco la faccia, dimmi dove abiti, uccido tuo figlio. Me ne dicevano di tutti i colori, persino che facevo scommesse clandestine, che ero un debosciato, che ero morto. Io rispondevo a tutti, io personalmente. Il mio medico mi ha detto: lascia stare. Mi sono spazientito, e mi sono messo a querelare. Ci sono svariate cause in corso, le sto vincendo tutte, e i soldi vanno in beneficenza, appunto. Dopo anni, da Facebook mi sono tolto, su Tik Tok c’è Berlusconi quindi basta e avanza, sono su Instagram perché ‘Striscia la notizia’ percorre anche un binario social”.
ENZO IACCHETTI: “MIO FIGLIO MI PIACE”
Enzo Iacchetti ha accennato anche alle elezioni, un assist per parlare del figlio: “Di sicuro bisogna andare a votare, ricordiamoci che son morte delle persone per darci questo diritto. Lo ricordo sempre a Martino, mio figlio, che è proprio un buon giovane con belle caratteristiche morali, è uno che sa ascoltare, mi piace mio figlio”. Ma Enzo Iacchetti quando si è reso conto che faceva ridere?: “In prima media – risponde – però io non facevo ridere, non so neanche se faccio ridere adesso. E non volevo mica fare il comico, volevo fare il musicista. Alle medie, senza mai prendere lezioni, suonavo tutti gli strumenti che la mia professoressa mi portava”. Sul padre: “Mi ripeteva: ‘La professoressa vuol mandarti a fare le conserve al conservatorio’, in realtà non poteva pagarmi una scuola costosa a Milano. Ma io volevo tanto suonare, mi sembrava di poter fare solo quello nella vita. A ragioneria facevo il cretino e mi riusciva anche bene perchè in un anno mi hanno bocciato per cretinismo e allora ho detto, provo col cabaret”.
E suo padre la prese male: “Tra noi c’erano contrasti forti, reali, per nulla scherzosi. Ero un ribelle scalmanato, scappavo”. Papà era contrario alle sue ambizioni: “Diceva che era un brutto ambiente, adesso lo capisco e mi sento in colpa. E’ morto di tumore a 57 anni, io ne avevo 23, non ho mai provato a parlargli veramente”. Diverso il rapporto con la madre: “Era complice, mi passava la chitarra dalla finestra, mentre scappava. E’ mancata a 90 anni, è riuscita a vedere che con questo lavoro ci campavo, l’ho anche portata al Costanzo Show”. E proprio la storica trasmissione di Canale 5 è stata la svolta per Enzo Iacchetti: “Vado a fare il provino da Costanzo, la prima volta scartato, la seconda preso, avevo 39 anni. Sono state decisive le mie canzoni in 30 secondi. Ho fatto 187 puntate in 4 anni, a Costanzo devo moltissimo, intanto però guardavo Striscia e dicevo ‘sarei perfetto vicino a Greggio'”.
ENZO IACCHETTI: “EZIO GREGGIO UN COMPAGNO DI CLASSE”
E a proposito della sua spalla al tg satirico: “Greggio è un compagno di classe. È un burlone, fa gli scherzi. Io ho un carattere un po’ diverso. E abbocco ancora. Poi questa storia di Juve e Inter, non le dico. Lui mi massacra spesso. Perché quando siamo in onda, se c’è Juve-Inter, vince la Juve, e allora mi fa un mazzo così. Quando non siamo in onda vince l’Inter e non posso mandargli altro che un messaggino. Lavorare con lui è un piacere”. E i due torneranno a breve: “Il 12 dicembre, a fine mese arrivano Argentero e Siani”.
Ancora su Striscia: “All’inizio – spiega Enzo Iacchetti – avevo un contratto di una settimana, poi di un anno, poi di 29 anni, anche se Antonio (Ricci ndr) non mi ha mai dato la soddisfazione di dirmi che gli piacevo”. Enzo Iacchetti ammette di sentirsi stanco (“Non è vero che i 70 anni sono i 50, 70 anni sono 70 anni”), e sul ritratto del comico-malinconico: “E’ vero che i comici in privato non sono allegri. C’è sempre quello che fa lo sbruffone pure a cena, ma lo fa perchè si sente fragile”. Chiusura di intervista dedicata ai cani: “Sono meravigliosi. Io ho portato il mio Willy sul bancone di Striscia, adesso c’è Lucino, che si chiama così perchè me l’ha regalato una mia vicina di casa quando era appena morto Lucio Dalla. Lui ha il colore della sua parrucca”.