Enzo Muscia aveva 27 anni, quando ha varcato per la prima volta la soglia di quella che sarebbe diventata la sua azienda per la vita. ‘Sua’ in senso profondo: Muscia è praticamente cresciuto all’interno della A Novo Italia, la fabbrica specializzata nell’assistenza post-vendita di monitor, prodotti elettronici e di telefonia, di cui adesso è, per così dire, il ‘Capo’. Ma Muscia è grandemente solidale con quelli che una volta erano i suoi colleghi: l’imprenditore, infatti, ha rilevato l’impresa in cui aveva lavorato fino alla crisi e al suo seguente licenziamento. Pur di salvarla, sette anni fa, Enzo ipotecò la sua casa. Mentre Muscia metteva in atto il suo ambizioso (e rischioso) piano imprenditoriale, suo figlio, nato prematuro con una malformazione cardiaca, lottava in ospedale tra la vita e la morte. Il piccolo Alessandro, alla fine, ce l’ha fatta, e così è stato anche per suo padre. A lui è dedicato il film Tv Il mondo sulle spalle, interpretato da Beppe Fiorello e in onda questa sera su Rai1.
La speranza di Enzo Muscia
“Il coraggio per fare tutto quello che ho fatto me lo ha dato mio figlio, che in bilico tra la vita e la morte è riuscito a restare nella vita. Da quel giorno non ho più avuto paura di niente”, ha dichiarato Enzo Muscia in un’intervista all’Agi. Due anni fa, Muscia ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica su iniziativa di Sergio Mattarella. Il suo libro (Tutto per tutto. Come ho fatto rinascere l’azienda che mi aveva licenziato e ho assunto i miei ex colleghi) ha portato alla ribalta lui e la sua storia, al punto tale che, per un periodo, Enzo ha fatto il giro delle trasmissioni televisive per parlare di sé e lanciare un messaggio di speranza. Il suo vero obiettivo, al di là della fama passeggera, è proprio questo: “dare serenità e nuove opportunità”.
Enzo Muscia parla degli obiettivi raggiunti
“Nel 2011, la filiale italiana della multinazionale francese Anovo aveva 320 dipendenti, un portfolio clienti importante e produceva utili. Come un fulmine a ciel sereno, a un certo punto ci comunicarono che la case madre, quotata in Borsa, voleva chiudere la filiale per risanare i conti”, racconta Enzo Muscia. Inizialmente, i dipendenti assunti furono solo 8. All’epoca dell’intervista, invece, l’azienda ne contava ben 32. Alla fine del 2018, l’imprenditore ha anche aperto una filiale a Torino, laddove – tra l’altro – è stato girato il film Tv. Muscia ha in qualche modo replicato la storia di Saronno: “Ho rilevato una filiale Samsung chiusa da un anno per il fallimento dell’azienda che la gestiva e riassunto gli otto dipendenti che ci lavoravano”. Sempre nel 2018, Muscia ha fatturato 2 milioni di euro (“quasi un miracolo, per chi come noi vende manodopera”) e adesso punta a ripescare ancora altri ex dipendenti.