E’ stato chiuso in parte l’aeroporto di Catania a causa dell’eruzione del vulcano Etna, il monte siciliano che si trova vicino alla cittadina etnea. Nella giornata di ieri, come riferito da Skytg24.it, è stata infatti emessa nell’aria della cenere vulcanica di conseguenza si è preferito ridurre l’attività dello scalo, tenendo conto delle problematiche che sono state causate dalla stessa eruzione, verificatasi in particolare nel cratere sud-est.
L’unità di crisi, come si legge sul sito ufficiale dell’aeroporto di Catania, ha disposto la chiusura di tre diversi settori dell’aeroporto Fontanarossa, precisamente i settori A1, A3 e A3 bis, che corrispondo alla zona nord est e est dello stesso vulcano Etna. In ogni caso la Sac, la società che gestisce appunto l’aeroporto etneo, ha fatto sapere che al momento il numero di voli resterà lo stesso, in quanto non è prevista alcuna restrizione degli aerei in arrivo in Sicilia o in partenza dallo stesso scalo catanese.
ERUZIONE ETNA, AEROPORTO CATANIA CHIUSO IN PARTE: LE PAROLE DELL’ESPERTO
Inoltre vengono invitati i passeggeri a verificare lo stato del proprio volo prima di recarsi in aeroporto, forse riferendosi a dei possibili ritardi causati appunto dall’attività del vulcano. L’Etna ha così dato segnali di risveglio, e le prime avvisaglie erano scattate già nella giornata di martedì 11 febbraio 2025, quando l’attività eruttiva si è fatta più intensa con una colata di lava che avanza verso la valle.
Boris Behncke, dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania, ha fatto sapere che dallo scorso 10 febbraio da due bocche sul fianco occidentale del cratere sud est, si stanno verificando delle esplosioni e dell’emissione di cenere, quest’ultima, responsabile appunto della chiusura dell’aeroporto di Catania. L’esperto ha poi segnalato alcuni “bracci lavici” che stanno confluendo in un unico canale, dopo che si è verificata una frattura alla base del cratere denominato Bocca Nuova.
ERUZIONE ETNA, AEROPORTO CATANIA CHIUSO IN PARTE: COSA STA ACCADENDO
La colata si trova ad un’altezza di 1.900 metri sopra il livello del mare, mentre il cratere sud est ha aumentato la sua attività esplosiva. Secondo quanto segnalato ancora dall’Ingv, non è possibile prevedere con certezza cosa accadrà, e non è quindi da escludere l’intensificarsi dell’attività con delle colonne eruttive, ceneri e flussi piroclastici. Gli esperti hanno inoltre precisato che l’attività è cominciata di preciso lo scorso 6 febbraio, con una prima evoluzione il successivo 8 febbraio, quando si è appunto verificata la fuoriuscita di un flusso lavico in avanzata verso il Monte Frumento Supino.
Non vi sono comunque pericoli per gli abitanti, almeno per il momento, ma il ricercatore Giuseppe Tonzuso ha fatto sapere che l’attività è in aumento, di conseguenza la situazione resta assolutamente attenzionata, in attesa di eventuali aggiornamenti. L’aeroporto di Catania è stato chiuso, solo in alcuni scali, dalla giornata di ieri, e non è ben chiaro quando riaprirà: restiamo in attesa di una comunicazione ufficiale.