Con l’aumentare dei fronti militare di quella che Papa Francesco definì “la terza guerra mondiale a pezzi”, sembra crearsi una sempre più netta stortura tra il pensiero della classe politica europea e i cittadini in particolare per quanto riguarda il tema dell’esercito comune UE più volte finito al centro delle dichiarazioni di questo o quell’altro politico: a dirlo è il più recente sondaggio condotto da Demos per conto del quotidiano Repubblica, riportato – come sempre in queste occasioni – da Ilvo Diamanti sulle pagine del quotidiano romano.
Facendo prima di tutto un passo indietro, è bene ricordare che l’idea di un esercito comune UE trova in Italia terreno fertile soprattutto nelle idee e dichiarazioni di personaggi come Mario Draghi che da sempre sostiene una sorta di federazione del Vecchio Continente per ridare vigore e importanza geopolitica a un’istituzione che da diversi anni a questa parte – e l’ha dimostrato soprattutto lo scoppio della guerra in Ucraina – sembra aver perso completamente il suo ruolo nella scacchiera geopolitica internazionale.
Di fatto, l’istituzione di un esercito comune UE non sarebbe un passo semplice perché oltre a necessitare di un accordo unanime tra i 27 stati membri dell’Unione Europea, richiederebbe anche l’istituzione di altre cariche governative in grado di guidare i soldati; senza dimenticare ovviamente gli ingenti costi necessari per rendere il progetto funzionante e gli anni necessari per mettere in campo una simile istituzione.
Il sondaggio sull’esercito comunque UE: favorevoli soprattutto gli elettori del centrosinistra
Tornando a noi, a Demos a Ilvo Diamanti, è interessante notare che al di là dei proclami pubblici dei leader europei, l’idea di un esercito comune UE sembra piacere sempre meno alla popolazione: se solamente tre anni fa, infatti, erano circa il 57% dei cittadini a dirsi favorevoli al progetto, ad oggi – con la crisi economica non ancora del tutto risolta e i fronti di guerra sempre più estesi e pericolosi – la percentuale di favorevoli è scesa sotto il 48% con un contestuale (e ovvio) 52% di contrari.

Non sorprende che secondo Demos la percentuale di favorevoli all’esercito comune UE sale leggermente se si guarda agli elettori del centrosinistra – in particolare per il Terzo Polo di +Europa, Azione e Italia Viva, ma anche per l’Alleanza Verdi-Sinistra e il Partito Democratico -, per scendere drasticamente tra chi vota centrodestra – e qui citiamo ovviamente Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia – e Movimento 5 Stelle.
Interessante, infine, che oltre a essere diminuito il numero di favorevoli all’esercito comune UE, al contempo il sondaggio evidenzia che nell’ultimo periodo sembra essere calata nettamente anche la fiducia degli italiani nei confronti di Bruxelles: se dopo il Covid – grazie soprattutto agli incentivi economici per la ripresa – si era arrivati al 45%, oggi sono solo il 30% degli intervistati a rispondere positivamente, con il dato più basso dal 2016 a questa parte.