Il Ponte Morandi non c’è più. Alle ore 9:37 di ieri mattina, venerdì 28 giugno, le cariche hanno fatto esplodere ciò che restava di quel viadotto sinonimo purtroppo di morte. Ed ora si parte subito con la ricostruzione. Obiettivo, consegnare entro 10 mesi, scadenza primavera 2020, il nuovo ponte ai genovesi, quello che è già stato ribattezza il “ponte per Genova”. Si ripartirà dal progetto di Renzo Piano, mille metri più 102 di lunghezza, nessuno strallo ne tirante, ma solamente una lunga striscia di asfalto tenuta su da pilastri, il tutto come se fosse una prua di una nave. Ci saranno 43 vele di luce, ognuna per onorare per sempre ogni povera vittima di quel terribile 14 agosto di un anno fa. Sarà di colore bianco, con dei pannelli solari che cattureranno l’energia e che permetteranno di illuminare lo stesso ponte di notte. La consegna è prevista per il dicembre di quest’anno, ma la percorribilità per l’aprile 2020 per un costo totale dell’opera superiore ai 200 milioni di euro. Verrà poi riqualificata l’intera area con il cosiddetto “Parco del Mare”, una zona di verde con giochi per bambini, che sorgerà al di sotto del ponte: parte la grande sfida. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PONTE MORANDI, VIDEO ESPLOSIONE
Dopo la demolizione di oggi del Ponte Morandi, tra la polvere e la commozione dei genovesi, ora è tempo di pensare al nuovo capitolo per la città ligure. Un nuovo ponte, appunto, che come spiegato dall’architetto Renzo Piano sarà “Semplice e parsimonioso, ma non banale. Sembrerà una nave ormeggiata nella valle; un ponte in acciaio chiaro e luminoso. Di giorno rifletterà la luce del sole e assorbirà energia solare e di notte la restituirà. Sarà un ponte sobrio, nel rispetto del carattere dei genovesi”. Il progetto, come rammenta Il Sole 24 ore, nacque di getto dopo il drammatico crollo. Si tratterà di un ponte “urbano” in acciaio di 1067 metri, 18 pile ellittiche di cemento armato, 19 campate che costituiranno la travata continua dell’opera. A sancire l’inizio della nuova costruzione, la colata di calcestruzzo dei giorni scorsi. Nulla è lasciato al caso, dalla forma ai colori, per un simbolo nuovo della città poichè andrà a rappresentare per Genova un nodo fondamentale per trasporti e connessioni stradali. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
DITTA “AUTOSTRADE CI INCARICÒ DI DEMOLIRLO NEL 2003”
Dopo l’abbattimento controllato del Ponte Morandi di questa mattina, nel corso della conferenza stampa è intervenuto anche Danilo Coppe, l’esplosivista titolare della Siag di Parma, il quale come spiega Il Fatto Quotidiano online ha reso una rivelazione molto importante. La sua ditta, infatti, avrebbe ricevuto l’incarico da Autostrade già nel 2003, con il compito sempre di demolire il Morandi: “Volevano un preventivo, uno studio di fattibilità, perché costava troppo di manutenzione”. Il progetto poi, come spiegato dallo stesso, non fu portato a termine poichè l’operazione si era rivelata più costosa del previsto e certamente troppo complessa. Un rinvio che tuttavia, diversi anni dopo, si è poi rivelato drammatico. E’ stata la Siag ad occuparsi di tutte le operazioni di demolizione del ponte, in collaborazione con il reggimento Col Moschin. E’ stato suo il compito di scegliere la quantità di esplosivo da posizionare nonché le tecniche di mitigazione delle polveri e l’onda d’urto tramite l’installazione di cannoni d’acqua, vasche ed altre barriere idriche, così come teli e sacchi di sabbia. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
SCONTRO CON ATLANTIA: CONTE, “LA TRAGEDIA RESTA”
Nel giorno della demolizione del Ponte Morandi a Genova, che simbolicamente chiude un’epoca e riporta però in auge lo scontro tra una parte del Governo e la società di Atlantia (nonché il tema della revoca della concessione alla famiglia Benetton), a parlare a margine del vertice del G20 che si sta tenendo a Osaka, in Giapppone, è stato il premier Giuseppe Conte. Il primo ministro ha preso posizione in merita quella che ha definito una tragedia “che non può essere oscurata per rispetto ai morti e ai loro familiari”, giustificando così quella che ha definito una “procedura di contestazione alla società concessionaria per quanto accaduto” e parlando inoltre del mancato adempimento di Atlantia ai propri obblighi come di un vero e proprio “fatto oggettivo”. (agg. di R. G. Flore)
DI MAIO, “COMINCIAMO SUBITO A RICOSTRUIRE”
Il video dell’esplosione del Ponte Morandi è senza dubbio uno dei più cliccati di stamane. Poco dopo le ore 9:30 quel che resta del viadotto sul Polcevera è stato abbattuto, cambiando di fatto per sempre la “skyline” di Genova. Presente per assistere all’evento anche il ministro del lavoro, Luigi Di Maio, che attraverso un messaggio su Facebook si è rivolto così a chi era all’ascolto: «Sono a Genova, dove stamattina il ponte Morandi è stato definitivamente demolito. Cominciamo a ricostruire quel che ci hanno sottratto e io darò tutto me stesso perché venga finalmente fatta giustizia. Scordiamoci le passerelle, siamo il governo del cambiamento e dobbiamo mantenere fede alla fiducia che i cittadini ci danno ogni giorno». Di Maio non dimentica il contenzioso aperto a seguito della caduta del viadotto sul Polcevera che ha provocato la morte di 43 persone. Una maxi indagine è in corso con l’obiettivo di individuare responsabili eventuali: «Qui stiamo parlando di fare giustizia perché ci sono stati dei morti e se il 14 agosto la politica vuole andare a commemorare le vittime del Ponte Morandi ci vada e ci dobbiamo andare con la revoca delle concessioni almeno avviata. Questa è una volontà politica del MoVimento 5 Stelle, deve esserlo del governo, altrimenti le passerelle ce le risparmiamo». In fondo il video della demolizione del Morandi. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PONTE MORANDI, IL VIDEO DELL’ESPLOSIONE
Oggi, venerdì 28 giugno 2019, l’esplosione delle pile 10 e 11 del ponte Morandi: Genova riparte dopo il dramma del 14 agosto 2018, presenti le autorità locali oltre ai ministri Salvini e Di Maio. Come riporta Il Secolo XIX, i tecnici dell’Arpal hanno spiegato: «A distanza di venti minuti le polveri sono sparite. Le condizioni meteo sono ideali. Si può definire un’implosione perfetta. I palazzi non sono praticamente stati intaccati alla perfezione della demolizione deve seguire un’altrettanta perfezione nella misurazione dei parametri. Intorno al ponte tutto si svolge correttamente come viabilità. Le informazioni capillari e minuziose sono servite». Il governatore ligure Giovanni Toti ha scritto su Facebook: «La demolizione del moncone est del Ponte Morandi ha un valore simbolico: vuol dire che un’altra promessa è stata mantenuta, che i tempi verranno rispettati, che finalmente questo skyline che ci ricorda tutti i giorni la tragedia del 14 agosto non ci sarà più e che Genova entra nel suo futuro. #genovanelcuore». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
MONCONE EST DEMOLITO
Alle ore 9.36 il Ponte Morandi può dirsi che non c’è più: la demolizione delle pile 10-11 che formavano il moncone est è avvenuta, senza problemi evidenti e con una incredibile modalità di esplosione che ha lasciato praticamente intatte le case sotto il viadotto facendo collassare su stesso gli stralli, i tiranti e tutto l’arco di quel ponte che fu. Un lungo applauso partito da Toti e Bucci, comprendenti i Ministri Salvini, Di Maio, Toninelli e Trenta è poi arrivato simbolicamente a tutti i genovesi che per un attimo hanno sospeso il fiato vedendo il loro “skyline” storico piombare giù come quel dannato 14 agosto 2018. Qui sotto trovate il video dell’esplosione messo a disposizione dalla Regione Liguria: intanto il sindaco e Commissario Ponte Morandi Marco Bucci ha spiegato a tutta la cittadinanza in diretta video che i primi risultati sui possibili rientri nelle case arriveranno nel tardo pomeriggio. Ecco le prime parole dopo la demolizione avvenuta del moncone est: «risultati verranno riportati el primo check alle 17 di oggi pomeriggio, sulla base di quei risultati si avranno novità sul rientro a casa degli sfollati. Ringrazio tutti, hanno fatto un grande lavoro. Gli esperti mi hanno detto che una esplosione del genere in un centro abitato è la prima volta al mondo: vi saremo ulteriore aggiornamento nel tardo pomeriggio».
#PonteMorandi Il crollo dalle telecamere fisse della Protezione Civile pic.twitter.com/lk4vcqkevL
— Regione Liguria (@RegLiguria) June 28, 2019
DEMOLIZIONE SLITTA DI QUALCHE MINUTO
È slittato di qualche minuto l’esplosione del Ponte Morandi per un motivo tanto banale quanto influente: un pensionato è ancora barricato in casa e non vuole lasciare il suo appartamento prima dell’implosione delle Pile 10-11. Nell’ultimo giro di verifica dei Vigili del Fuoco i pompieri hanno ritrovato il signore ancora nel suo letto probabilmente addormentato e con la sveglia non sentita: per questo futile motivo tutta l’intera macchina di operazioni che seguiranno la prima esplosione delle pile sul moncone est viene ritardata di almeno 15 minuti se non di più. Nel frattempo sono arrivati a Genova per assistere al momento storico dell’abbattimento del Ponte Morandi anche il Ministro del Lavoro nonché Vicepremier Luigi Di Maio assieme alla Ministro della Difesa Elisabetta Trenta: si uniranno al sindaco Bucci e al Governatore Toti per assistere alle prime operazioni di demolizione di quello che rimane del viadotto sopra il Polcevera. Sul posto anche il viceministro Rixi «Accelerazione importante, oggi è una grande giornata. Riaprire il ponte l’anno prossimo significherà dare uno schiaffo a tutti quelli che pensano che in Italia cose del genere non sono possibili».
Diretta live Regione Liguria – diretta streaming video (da Telenord)
ALLE 9 L’ORA X
E’ tutto pronto per la demolizione del Ponte Morandi di Genova. A poco meno di un anno dal disastro del 14 agosto 2018, le due pile numero 10 e 11 verranno abbattute, proseguendo quindi le opere di distruzione del viadotto, in vista della ricostruzione prevista per l’anno che verrà. Il gong giungerà fra meno di un’ora, precisamente alle ore 9:00 di stamane, venerdì 28 giugno, e proprio in questi minuti sono in corso le ultime operazioni di sfollamento degli abitanti della zona rossa. Nel contempo, verrà chiusa l’autostrada e le cariche piazzate verranno fatte brillare. Se tutto andrà come previsto, serviranno solamente 6 secondi per abbattere le due pile del Morandi, due fra le strutture probabilmente più fotografate e visualizzate di quest’ultimo anno. «Tutti i detonatori sono stati montati. Non esiste il rischio zero ma dal punto di vista tecnico il rischio per la popolazione può essere considerato irrisorio», le parole del sindaco di Genova, nonché commissario per la ricostruzione, Marco Bucci. 400 gli uomini delle forze di polizia al lavoro per garantire la sicurezza e presidiare la zona. Sul posto vi sono anche i tecnici dell’Arpal per le verifiche ambientali connesse all’abbattimento delle due pile, con l’obiettivo di individuare eventuale presenza di fibre di amianto. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PONTE MORANDI, DEMOLIZIONE PILE 10-11
L’esplosione delle pile 10 e 11 di oggi metterà fine alla demolizione del Ponte Morandi. Era da oltre 10 mesi che si attendeva la giornata di oggi: la demolizione di quel che rimane del Ponte Morandi a Genova, dopo la terribile tragedia del 14 agosto 2018, va in scena per l’intera giornata di venerdì 28 giugno con una diretta in streaming video che seguiremo con aggiornamenti live e informazioni lungo l’intero iter preparato dal Comune e dai due Commissari Marco Bucci e Giovanni Toti. «È tutto pronto. tutti i detonatori sono stati montati. non esiste il rischio zero ma dal punto di vista tecnico il rischio per la popolazione può essere considerato irrisorio», ha spiegato ieri sera il Sindaco di Genova alla vigilia dell’esplosione delle pile 10 e 11 del Ponte (il moncone est) previsto per stamattina dalle ore 9 in poi. Particolari e innovative microcariche di esplosivo sono state posizionate sulle pile pronte a saltare, con una piano di evacuazione “monstre” che riguarda i residenti, le modifiche del traffico, le autostrade, la ferrovia finanche ai mezzi pubblici per mezza Genova: tutto è pronto e tutto è stato studiato per evitare nel dettaglio ogni piccolo problema o imprecisione. Dalle ore 9 fino alle 22 (se tutto va bene) la città rimarrà col fiato sospeso per le varie operazioni che andranno compiute per demolire quello che resta del ponte sul torrente Polcevera collassato ormai 10 mesi fa e provocando 43 morti caduti nel vuoto.
LE FASI DELLA DEMOLIZIONE DEL PONTE MORANDI
Mentre a questo indirizzo trovate tutte le informazioni sulle deviazioni, le direttive imposte dal Comune di Genova e tutte le modifiche di percorso per autostrade, ferrovie e case evacuate, resta da sapere che per la demolizione del Ponte Morandi sono previste in tutto 4 fasi che saranno seguite alla lettera dagli operatori e reparti dell’esercito nella lunga giornata post esplosione delle pile 10 e 11. La prima fase prevede, per la campata 11, il taglio degli stralli mediante uso di cariche esplosive direzionali, utilizzate dal IX Reparto “Col Moschin” dell’Esercito. La seconda fase comune ad entrambe le pile prevede l’elevazione di un muro d’acqua in quota: «Attraverso una vasca che copre la lunghezza dell’intera campata, realizzata con i new jersey riciclati dal ponte, l’esplosione di cariche calibrate solleverà l’acqua ad un’altezza di circa 90 metri che, ridiscendendo sotto forma di pioggia intensa prima dell’attivazione della fase 3, contribuirà a mitigare la diffusione di polveri al suolo», riporta PrimoCanale. La terza fase invece riguarda l’abbattimento delle strutture portanti di tutte e due le campate/pilastri che reggono gli stralli alti 82 metri: qui saranno utilizzate cariche esplosive di tipo tradizionale per abbattere tutto il materiale restante (con l’utilizzo di materiale inerte sul terreno sottostante per attutire la caduta). Ultima fase, l’innalzamento dei muri d’acqua alti 40 metri sui lati di entrambe le campate: come spiega la Regione Liguria, «tali muri, attivati anch’essi da cariche esplosive, costituiranno un filtro laterale per gran parte delle polveri generate dalla caduta dei manufatti. I sistemi di mitigazione delle polveri opereranno in supporto ai metodi tradizionali».
ESPLOSIONE PILE PONTE MORANDI: TOTI-BUCCI, “PENSIERO PER LE VITTIME”
«Sarà una giornata importante. Non solo per la nostra città e la Liguria, ma per l’Italia intera. Nella settimana in cui è entrata nel vivo la ricostruzione del nuovo ponte di Genova, con la colata di cemento del primo pilone e l’arrivo del primo pezzo del viadotto, verranno demolite le pile 10 e 11. Pochi secondi per veder andare giù il moncone est del ponte Morandi. Pochi secondi in cui le nostre menti ripercorreranno questi mesi di lavoro duro per arrivare a questo momento. Penseremo alle 43 vittime e alle loro famiglie, agli sfollati che hanno dovuto lasciare le loro case, ai feriti, ai sopravvissuti e alla voglia di giustizia per un evento assurdo che non doveva succedere» ha scritto ieri sera il Governatore della Liguria Giovanni Toti, annunciando alla popolazione genovese che durante la demolizione del Ponte Morandi «penseremo anche a una città intera, che è stata ferita, ma che ha saputo da subito rialzarsi, grazie alla solidarietà e alla forza dimostrata dai suoi cittadini e al grande lavoro di tutte le istituzioni compatte. Una forza che è stata un esempio per il mondo intero. Sarà un giorno anche di disagi, inevitabili, che Comune e Regione stanno gestendo con enorme impegno per ridurli il più possibile. Ma questo giorno, fatto anche di sacrifici e rinunce personali, sarà il giorno della svolta». Il sindaco Bucci ha confermato che tutti gli strumenti tecnici sono stati allestiti e testati, compresi i detonatori arrivati dalla Spagna: durante l’intera giornata verrà vigilato ogni possibile dispersione di materiali e aria “sporca” per evitare che sostanze dannose possano disperdersi eccessivamente nell’aria circostante quel che fu il Ponte Morandi. Come impartito dal Comune di Genova, la Protezione Civile Regionale ha posizionato 100 tavoli, da 6 persone l’uno, al Palafiumara, dove verranno serviti i pasti a coloro che saranno ospitati nelle strutture di accoglienza.
TELENORD, DIRETTA STREAMING VIDEO L’ESPLOSIONE DEL PONTE MORANDI
Di seguito il video della demolizione del Morandi