GRAN BRETAGNA/ Cosa hanno in mente Brown e Cameron per vincere le elezioni?

- La Redazione

Tra due giorni si terranno le elezioni in Gran Bretagna. Brown e Cameron si giocano molte chance di vittoria su un terreno piuttosto insolito, come ci racconta ROSE HACKMAN. L'articolo è tratto dal settimanale Vita ora in edicola

Brown_CameronR375 David Cameron e Gordon Brown (Ansa)

«La nostra società è rotta, ma insieme possiamo ripararla e costruire una Grande Società». Parola dei Conservatori e del loro manifesto per le elezioni del prossimo 6 maggio. Nessuna parola è stata scritta a caso, a partire dalla società rotta (leitmotiv di David Cameron negli ultimi quattro anni) fino alla Grande Società, scritto con maiuscole per segnalare l’importanza strategica di questa nuova idea.

 

Certo è che, anche grazie a questo slogan, in Gran Bretagna la società civile è stata messa al centro della campagna elettorale: più che un tema fra i tanti, una svolta radicale nel modo di governare. Lo spiega bene il titolo del programma di Cameron, Invitation to join the government of Britain: non si tratta più di dare il potere ma di condividerlo.

Come? Qui entra subito in gioco la società civile. I Tories prevedono il trasferimento di alcuni servizi pubblici verso organizzazioni non profit e la creazione di cooperative di lavoratori del settore pubblico. Queste idee chiaramente hanno eccitato il non profit, anche se per legge le charity non possono esprimere preferenze politiche: basta però leggere i titoli della newsletter quotidiana di Third Sector Online.

La società civile non è però stata dimenticata dagli altri partiti. Anche il partito Laburista ha fatto promesse simili al terzo settore. Quello che Brown ha proposto è una “shareholding society”: una società di cui ogni persona possiede una parte. Identico il valore dato alle cooperative di dipendenti pubblici e in generale allo sviluppo delle imprese sociali.

Entrambi i partiti, poi, si sono pronunciati su giovani e volontariato. I Tories propongono un “National Citizen Service”, una sorta di servizio civile di un mese per i sedicenni, mentre i Laburisti prevedono un “National Youth Community Service”, cioè 50 ore di volontariato che ciascun giovane dovrebbe dare alla propria comunità prima di compiere 19 anni.

I Tories hanno parlato di un “Big Society Day” e di una “Big Society Bank” e previsto addirittura che ogni adulto del Regno Unito faccia obbligatoriamente parte di un gruppo di vicinato, una sorta di micro associazione per favorire l’attivismo di comunità.

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Un po’ più leggero il programma sul terzo settore dell’uomo-rivelazione della campagna elettorale, Nick Clegg. Anche lui parla di decentralizzazione, ma il modello è quello federale. Due i temi interessanti. Primo, sulle donazioni: prevede la creazione di “giving accounts”, conti bancari per facilitare le donazioni e una quota fissa del 23% nelle agevolazioni fiscali. Secondo, la scuola, con la totale emancipazione delle scuole dal governo. Per non parlare dell’abolizione delle tasse universitarie…

 

(Rose Hackman)





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