Chiudere gli impianti a carbone che inquinano entro il 2024. LO dice l’Unione Europea in un accordo stilato oggi fra i paesi membri. I gestori dovranno dotarsi di attrezzature in grado di filtrare gli inquinanti acidi o chiudere gli impianti del tutto entro la fine del 2023. Anche gli altri tipi di impianti devono mettersi in regola, dotandosi di attrezzature in grado di tagliare gli inquinanti come zolfo e ossidi di azoto che sono dannosi per la salute dell’uomo e la qualità del suolo e dell’acqua.
Fino ad oggi ogni tentativo di regolamentare gli impianti inquinanti era fallito per l’incredibile numero di varianti presenti negli ordinamenti delle varie nazioni che fanno parte dell’Unione. Talmente tante e diverse che gli oltre 52.000 impianti distribuiti in Europa fino ad oggi sono riusciti a evitare il blocco degli inquinanti acidificanti. I Paesi che si stanno battendo per render pulite le proprie industrie potranno avere una proroga sino al 30 giugno 2020, in base all’accordo informale della Direttiva sulle Emissioni Industriali, che unisce e aggiorna sei leggi sulla qualità dell’aria alla vecchia direttiva sui vecchi grandi impianti di combustione.
– Gli ambasciatori europei a Bruxelles hanno approvato l’accordo, raggiunto nel corso di colloqui informali col Parlamento europeo mercoledì scorso. Dovrà essere approvato dal Parlamento nelle prossime settimane diventando legge, cosa che fonti dicono esser quasi certa.