GILAD SHALIT/ Hamas conferma l’accordo per la liberazione del caporale (video)
Al Jazira fa sapere che Hamas, attraverso il portavoce delle Brigate Ezzedin al Qassam, ha confermato l’accordo di massima con Israele per arrivare alla liberazione di Shalit

Al Jazira fa sapere che Hamas, attraverso il portavoce delle Brigate Ezzedin al Qassam, ha confermato l’accordo di massima con Israele per arrivare alla liberazione del caporale, Gilad Shalit, ormai in ostaggio dal 25 giugno 2006: si tratterebbe di uno scambio, mediato dall’Egitto, tra l’ostaggio e circa un migliaio di detenuti palestinesi. Israele dovrà liberare i prigionieri in due fasi da 500, la prima quando il caporale Shalit lascerà la Stttriscia di Gaza per entrare in Egitto, e gli altri 500 quando invece sarà in Israele. Sempre attraverso al Jazira si è venuti a conoscenza che tra i detenuti che verranno liberati sarà presente anche il leader di Tanzim, Marwan Barghuti, condannato a ben cinque ergastoli. Anche il premier israeliano Benjamin Netanyahu conferma la notizia in una dichiarazione alla tv di Stato: «Abbiamo concluso negoziati ardui con Hamas per la liberazione di Gilad Shalit. Tornerà a casa nei prossimi giorni». Il 25 giugno 2011, a cinque anni esatti dal rapimento del caporale Shalit, la famiglia del soldato aveva accusato proprio il primo ministro israeliano di ostacolare la sua liberazione. Così i membri della famiglia si erano incatenati a una transenna di fronte alla residenza del premier Netanyahu. La madre del soldato, attraverso il secondo canale della tv israeliana, aveva detto: «Riportaci Gilad domani mattina. Siamo una famiglia in ostaggio da cinque anni, siamo stanchi di stare seduti davanti alla residenza del primo ministro, vogliamo tornare a casa ma vogliamo tornarci con Gilad». Si era espresso sulla vicenda anche il nonno del giovane rapito, Zvi Shalit: «Temo che Netanyahu aspetti di sentire, Dio non voglia, che Gilad non è sopravvissuto alle condizioni di prigionia in modo da poter pagare un prezzo minore per il suo ritorno». Le manifestazioni furono organizzate, oltre che davanti alla residenza di Netanyahu, in segno di solidarietà per la famiglia, anche davanti al monumento militare a Eshkol, nella regione del Negev, e al valico di Kerem Shalom, dove il 25 giugno 2006 Shalit fu catturato.
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