FRANCIA/ Parigi, Martine Aubry si candida alle primarie per le presidenziali

- La Redazione

Martine Aubry, segretario del Partito socialista francese, annuncerà la sua candidatura alle presidenziali del prossimo anno, nonché la corsa alle primarie del del Partito

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Martine Aubry, attuale segretario del Partito socialista francese, annuncerà ufficialmente la sua candidatura alle presidenziali del prossimo anno. Nonché la sua corsa alle primarie del Partito: sono in cinque, quindi, i candidati  socialisti che si fronteggeranno per aggiudicarsi la possibilità di diventare presidente: l’ex segretario e deputato François Hollande, Ségolène Royal, sconfitta da Sarkozy nel 2007, i giovani Manuel Valls e Arnaud Montebourg. Le primarie si terranno ad ottobre, mentre la discesa in campo di Aubry rappresenta l’ennesimo colpo di scena in uno scenario politico sconvolto dal recente ed ennesimo scandalo. Dominique Strauss Kahn, accusato di aver abusato di una cameriera, era fino poco prima dell’incriminazione il candidato favorito. Non solo tra le fila del partito socialista, ma per i francesi in generale. Considerato d’altissimo profilo, era riuscito a tenersi lontano dagli intrighi e dal fango della politica nazionale grazie al suo incarico all’estero al Fondo monetario internazionale.  In ogni caso: la candidatura dell’attuale segretario, era data dai più come altamente inverosimile. E’ stata decisa solamente all’ultimo dopo lunghi tentennamenti. Il discorso in cui comunicherà  la sua decisione sarà tenuto a Lille, la sua città natale, all’ex stazione Saint-Sauveur, ora centro culturale. La sua intenzione è quella di apparire, riferiscono fonti interne al partito, come la candidata del popolo. Sembra che la segretaria abbia ottime chance, per quanto riguarda le primarie, di vittoria. Al momento il testa a testa sarebbe con Hollande, stimato da tutti, ma non particolarmente apprezzato, per la sua moderazione (e la sua aria noiosa) al contempo sua forza e debolezza. Al padre di Aubry, invece, si deve la paternità dell’euro: si tratta di Jacques Delors. 

 La segretaria, inoltre, è stata sindaco di Lille, ministro del Lavoro nel governo Jospin e autrice della legge sulle 35 ore, particolarmente invisa agli industriali francesi. Le si attribuisce anche la capacità di essere riuscita a mettere a tacere le infinite voci discordanti e litigiose del partito. 





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